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B-Scout: Leonardo Morosini, l'esultanza per la Francia e il calcio, una passione di famiglia

di Francesco Digilio

Domenica 15 novembre 2015. Due giorni dopo la serie di attentati che hanno colpito Parigi. A Brescia va in scena la sfida di campionato tra i padroni di casa e il Trapani e al minuto 18 arriva il raddoppio delle Rondinelle, firmato da Leonardo Morosini. Il giovane trequartista corre verso la panchina, prende una bandiera della Francia, quella portata in campo durante l'ingresso delle due squadre, la abbraccia e la bacia. Un gesto che ha fatto il giro del mondo, un gesto semplice, naturale e spontaneo, come dimostrano le parole del classe '95 subito dopo la partita, quando ha dichiarato di averci pensato ascoltando la Marsigliese nel prepartita. Morosini ha chiesto di tenere la bandiera in panchina, perché sicuro che avrebbe segnato. Quello gli è sembrato l'unico modo di esultare. Bella, bellissima l'esultanza, ma altrettanto bello il gol, una sgroppata sulla fascia da centrocampo, poi dribbling a rientrare in mezzo a due avversari e destro che si insacca in porta. Un gol che ha messo in mostra le ottime doti di Morosini, già al quarto gol stagionale, dopo la doppietta alla Salernitana e la rete alla Pro Vercelli. Un destro raffinato e un'ottima qualità che ai tempi della Primavera del Brescia hanno convinto il tecnico Javorcic a spostarlo dal ruolo di regista a quello di trequartista, posizione in cui Morosini può sfruttare anche la sua abilità negli inserimenti. Nato a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, prima di deliziare i tifosi bresciani, acerrimi rivali dei bergamaschi, Morosini ha anche giocato nelle giovanili dell'Inter dove si è messo in mostra sin dagli Esordienti, per poi passare all'Albinoleffe, prima che il Brescia beffasse il Fulham. Il primo gol in campionato è arrivato contro la Juve Stabia nel maggio 2014, alla prima da titolare. Un gol che avrà fatto sicuramente contenta l'intera famiglia, da sempre legata al mondo del calcio, a partire dal bisnonno di Leonardo, Giuseppe Barcella, che tra gli anni '30 e '40 ha anche lui indossato la maglia del Brescia, fino al fratello di Leonardo, Tommaso, centrocampista della Virtus Bergamo, squadra di famiglia che ha come presidente lo zio del fantasista del Brescia, Ezio. La famiglia è sicuramente contenta di quello che già da due anni è tra i migliori talenti del campionato cadetto, nonostante nella seconda parte della passata stagione abbia trovato poco spazio. Ora, però, Morosini sta finalmente trovando continuità e sta regalando grandi giocate come quella contro il Trapani, incorniciata anche da una bellissima esultanza che dimostra anche la sensibilità e la maturità di un ragazzo poco più che ventenne, ma che è pronto al grande salto. In Serie A o, se arrivasse una chiamata, anche in Ligue 1. Perché, come ha dichiarato lo stesso ragazzo, con la Francia non c'è alcun legame, ma un amore per la linga e le tradizioni e un giorno magari qualche club transalpino lo chiamerà. Prima però bisognerà fare bene con il Brescia, con l'obiettivo dichiarato di voler realizzare tanti gol. E con giocate splendide come l'ultima c'è da essere sicuri che il bottino personale aumenterà presto.


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