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B-Scout: Paolo Faragò, fare bene a Novara sognando l'Inter e Lampard

di Francesco Digilio

Tredici anni con la maglia del Novara addosso. E' tutta azzurra, fino ad ora, la carriera di Paolo Pancrazio Faragò, centrocampista classe '93 nato a Catanzaro ma cresciuto a Novara, dove sin dall'età di 9 anni ha iniziato a giocare per i piemontesi. Già nel 2012/13 Faragò si era messo in mostra con due gol, di cui uno decisivo in una sfida bellissima tra il Novara e il Sassuolo, vinta proprio dal Novara grazie ad una sua rete di testa. Gol di testa realizzato anche la scorsa settimana contro il Bari, in un match in cui gli uomini di Baroni hanno sfiorato la vittoria, sfuggita solo nel finale. Gara dopo gara e stagione dopo stagione, Faragò è diventato un punto fermo della squadra, agendo come centrocampista, ma anche come ala o trequartista, un ruolo che con la Primavera azzurra ha ricoperto con ottimi risultati. Lo scorso luglio il 22enne ha rinnovato fino al 2018 con il club in cui è cresciuto e con cui ha dimostrato le sue buone doti negli inserimenti, ma anche la sua eccellente visione di gioco, che gli permette di agire in più zone del centrocampo, e il tiro da lontano. Doti possedute anche dal suo idolo Frank Lampard, campione a cui il centrocampista del Novara si ispira e vorrebbe assomigliare. Ciò che gli è mancata è stata la presenza nelle Nazionali giovanili, ma a Faragò sembra non importare: lui continua a lavorare sodo e a scendere in campo con determinazione per aiutare la squadra. I sogni, ovviamente, sono tanti, come quello di giocare titolare nell'Inter, squadra di cui è tifoso sin da bambino, ma Faragò non ci pensa, vuole fare bene con il Novara, la sua seconda pelle da oltre dieci anni e continuare ad essere decisivo con gol ma anche assist, perché l'obiettivo principale è quello dei play-off, che potrebbero consentire ai piemontesi di andare in Serie A e giocare così a San Siro, contro l'Inter, la squadra dei sogni di Faragò.


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