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Il Tirreno - Spezia-Carrarese, Calabro: "Una sfida speciale e siamo pronti ad affrontarla"

di Marco Lombardi
Calabro

"Mister Calabro: 'Una sfida speciale e siamo pronti ad affrontarla'", titola Il Tirreno. 

Sale l'attesa per il derby di domani contro lo Spezia. Alla vigilia del match, che si giocherà alle ore 15 presso lo Stadio “Alberto Picco”, il tecnico Antonio Calabro ha fatto il punto in casa Carrarese. Un momento non facile per gli azzurri, reduci dalla sconfitta col Sassuolo.



I punti in classifica sono solo 3 dopo 5 giornate. La resa dell'attacco, con appena 4 gol segnati, è asfittica, mentre la difesa è già stata perforata 8 volte. Insomma dopo l'arrivo in Serie B in casa Carrarese c'è poco da festeggiare - evidenzia il quotidiano -, contando anche il recente infortunio di Cavion che ha riportato la frattura della falange distale del quinto dito del piede destro, per lui quasi certamente ci vorrà un mese prima di vederlo in campo, purtroppo.

Mister, alla vigilia del derby lo Spezia parte da favorita. Al Picco sarà Davide contro Golia?



«Non so dire, onestamente, se i nostri avversari arriveranno a questa gara con i favori del pronostico o meno; certamente, affronteremo una realtà che non più tardi di due anni fa, ha calcato i campi della Serie A, e che possiede uno stadio fresco di ristrutturazione, mentre noi siamo nella condizione di coloro che arrivano in categoria da neopromossa con il chiaro obiettivo di crescere e di confermarsi ed in più con qualche difficoltà logistica ed in attesa di ritornare nel nostro stadio. Non mi dispiace affatto avere la possibilità di recitare un ruolo da comprimari sulla carta, le diverse difficoltà affrontate da inizio anno hanno certamente sviluppato in noi il valore dell’umiltà e sono sicuro che i miei ragazzi sapranno fare tesoro di ciò. Scenderemo in campo a La Spezia consapevoli delle nostre qualità, con la volontà di replicare l’atteggiamento che si è visto nelle precedenti uscite e certi di aver lavorato bene durante la settimana, sia dal punto di vista tattico che mentale. Rispetteremo i nostri avversari, ma senza avere timore nei confronti di chi affronteremo in campo e del clima che ci attenderà allo stadio» [...].

 


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