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GdS - Catanzaro, Verna non si pone limiti: "Ora puntiamo ai playoff"

di Marco Lombardi
Verna

"Catanzaro, Verna non si pone limiti: 'Ora puntiamo ai playoff'", titola la Gazzetta del Sud. 

Il centrocampista giallorosso guarda con fiducia alla fase finale della stagione regolare.

Il piacere di giocarsi la Serie A, ancora meglio da sorpresa del campionato. «Sta per iniziare la fase clou, affronteremo tante avversarie di livello, per noi è tutto bello e siamo pronti». La carica di Luca Verna per le ultime otto più spareggi: «È un gran torneo il nostro, sopra le aspettative e con l’obiettivo salvezza raggiunto in largo anticipo. Zero pressioni? Rispetto a chi è costruito per vincere può essere un vantaggio relativo, non fa la differenza, perché ora siamo lì, vogliamo divertirci e provare, ai playoff avremo anche noi la pressione».

Il Parma in trasferta lunedì è una salita ripida quanto il Mortirolo, se si vuole paragonare l’incontro a una gara di ciclismo, altro sport che al centrocampista abruzzese piace parecchio: «Quelli del Parma sono bravi, sanno perfettamente cosa fanno in campo, spesso ti lasciano anche fare la partita o te lo fanno credere, com’è successo all’andata (0-5, ndr), quando nella prima mezz’ora pareva stessimo dominando, ma loro non è che si sono scomposti. Sono bravi nelle ripartenze, ad aggredire alle spalle, penso ripeteranno quel tipo di partita, ma noi da allora siamo cresciuti e dovremo fare tesoro degli errori commessi».

Verna potrebbe essere della sfida dall’inizio, forse per caratteristiche uno come lui può rivelarsi più adatto di Pompetti a reggere l’urto della squadra di Pecchia: fra i centrocampisti Luca è quello con più contrasti vinti (70%) e ha pure la percentuale di riuscita più alta nei passaggi (91,8), ma è l’apporto che dà in termini quantitativi («Ghion prima, Petriccione adesso, i registi impostano, io devo correre») a marcare la differenza e renderlo quasi indispensabile, pure per l’esempio che dà uno come lui (quarta stagione in giallorosso, 145 presenze e 10 gol) nello spogliatoi. «Io senatore? Ma non nel senso che sono vecchio – sottolinea ridendo –. Sappiamo che tipo di lavoro particolare fa il nostro allenatore, c’è bisogno di tempo per assimilarlo e noi lo abbiamo avuto. Per i giovani serviva un periodo di adattamento, ma sono stati bravi e ora si vedono i risultati, ci sono molte più scelte rispetto alla prima parte torneo in cui è stato preferito il blocco storico. Il lavoro quotidiano è fondamentale, Gattuso, che mi ha allenato a Pisa quando avevo 22 anni (e con cui ha vinto uno dei suoi due playoff di C, ndr) lo chiamava amor proprio, mettere passione in quello che si fa giorno dopo giorno, ed è questo che io consiglio ai giovani del nostro gruppo» [...]. 


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