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GdS - Iemmello pronto al traguardo delle 100 partite in giallorosso: "Catanzaro, divertiamoci ancora"

di Marco Lombardi
Iemmello

"Iemmello pronto al traguardo delle 100 partite in giallorosso: 'Catanzaro, divertiamoci ancora'", titola la Gazzetta del Sud. 

Il rinnovo, i rapporti con Caserta e Noto e l’ultimo obiettivo: chiudere la carriera con le Aquile.

Re, Zar, Illustrissimo (come il morzello), profeta in patria. Fra i tanti soprannomi, Pietro Iemmello sta per aggiungere anche quello di centenario. Sabato a Cittadella saranno 100 presenze in giallorosso. Nell’ultima, contro la Carrarese, si è concesso il primo gol in campionato, il numero 57 con il Catanzaro. In esclusiva a “Gazzetta del Sud” il capitano si racconta a 360 gradi.

Tornando indietro, al tuo arrivo in città nel gennaio 2022, avresti mai immaginato un percorso così bello e vincente?

«Dicessi che me l’aspettavo non mi crederebbero, però il mio pensiero dal primo giorno era arrivare dove siamo oggi e forse anche di più. È vero, sono venuto perché ero fermo da sei mesi e in quel momento era una buona opportunità, avrei recuperato con calma e giocato nel finale di stagione, ma sapevo pure che avrei avuto grandi responsabilità e che si poteva creare qualcosa di importante, com’è poi avvenuto. I miei progetti, ad oggi, si sono quasi tutti avverati. Quanto alle 100 presenze con una maglia, è la prima volta che mi capita, ne sono orgoglioso, ma non mi fermo: ce ne saranno altre. E ci saranno anche altri gol».

Il tuo rinnovo fino al 2026, quando avrai 34 anni e mezzo, è stato annunciato qualche giorno fa: pensi già al dopo?

«In futuro mi piacerebbe iniziare un percorso in panchina, ma per ora ci penso relativamente perché mi diverto e in campo sto bene. Il mio obiettivo è terminare la carriera da calciatore nel Catanzaro sperando di raggiungere, nel frattempo, nuovi traguardi».

Quanto conta, in questo legame con le Aquile, il rapporto che hai con il presidente Noto?

«Col figlio, con lui, la sua famiglia… ci conosciamo da una vita, anno dopo anno questo rapporto si sta fortificando anche nella stima reciproca, parliamo di tutto e a volte nemmeno ci serve per capirci. Il Catanzaro, a livello societario, ha intrapreso la strada giusta, quella della programmazione a lungo termine che può permettere di competere con società che spendono molto di più e hanno molta più disponibilità».

Com’è essere tifoso e calciatore dei giallorossi?

«Nei primi sei mesi l’ho vissuta male. Mai avuto tensioni o ansie nelle esperienze precedenti, invece qui ho un po’ sofferto, all’inizio, la situazione nuova di uno abituato a stare lontano e che, a un certo punto, si è ritrovato quotidianamente nella sua realtà di casa. Prima delle partite avvertivo quasi un fastidio, ma dopo Padova (semifinale playoff di C, maggio 2022, ndr) è scattato qualcosa che mi ha fatto affrontare le cose con più normalità. Così me le sono godute di più».

A che punto è la costruzione della squadra e quali attese avete anche voi giocatori?

«La nostra forza è stata non avere aspettative, ma dare il massimo sempre, una gara alla volta. Come l’anno scorso deve esserlo quest’anno, perché in questo modo si possono raggiungere livelli inimmaginabili. Abbiamo cambiato tanto, stiamo iniziando a costruire un’identità – e non è mai facile – ma dovremo essere bravi a riuscirci insieme all’allenatore, perché in B un’identità forte aiuta».

Cosa vi ha portato Caserta?

«È stato da subito chiaro con quello che voleva da noi. Tatticamente non ha ancora avuto modo di mettere mano per come vorrebbe, in tanti sono arrivati a fine mercato, però nelle difficoltà che abbiamo avuto, lui e il suo staff hanno fatto di tutto per agevolarci in certe situazioni, per esempio nelle gare in cui avevamo pochi cambi».

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Sabato tornate a Cittadella, dove a febbraio avete vinto una gara difficilissima con una delle tue 14 doppiette in giallorosso. Che incontro sarà?

«Lo stesso, loro sono sempre uguali, consolidatissimi in B e con un marchio tattico che dà loro forza. Dovremo pareggiarne voglia e cattiveria».

La classifica marcatori ti interessa?

«Sono attaccante e mi piace segnare, è sempre il mio primo obiettivo, però oggi se vengono i gol bene, se faccio assist bene, ma mi piace di più far crescere i giovani che abbiamo in modo esponenziale, magari lasciando loro qualche insegnamento. Da quella fase, ci sono passato anch’io».


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