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Pellissier: "Chievo? Provo dispiacere, rabbia e impotenza. In futuro vorrei rivedere..."

di Marco Lombardi
Pellissier

«Cosa provo? Dispiacere, grandissima rabbia e impotenza». Filtra grande amarezza dalla parole di Sergio Pellissier, storico capitano del Chievo, dopo l'esclusione del club della Diga dalla Serie B. «Ho perso, se tutto fosse confermato, la società nella quale sono cresciuto, nella quale ho creduto e per la quale ho dato tanto - aggiunge l'ex bomber e ds gialloblù dalle colonne de L'Arena -. E poi c’è dispiacere per tutte quelle persone che vogliono bene e amano questa società. Ho perso anche gran parte dei miei guadagni. Mi auguro che ci sia un bel miracolo, che possano essere iscritti e che tutto possa finire per il meglio. Ma, dovesse andare male il ricorso, penso già oggi a tutte quelle persone che potrebbero perdere tutto. Ed è brutto per tutte quelle persone che hanno lottato, che ci hanno creduto fino alla fine. Hanno creduto in tutte quelle persone che avrebbero dovuto aver riguardo per questa società e, invece, non l’hanno avuto. Il Chievo del futuro? Vorrei un Chievo sano, onesto, umile come era vent’anni fa. A me basterebbe rivedere quel Chievo. Poi, i risultati possono arrivare o meno, ma puoi andare a testa alta ovunque. Negli ultimi anni non era così. Questo era il dispiacere più grande. Forse ci siamo fatti volere più male che bene. E quando avevi bisogno di essere aiutato, nessuno è arrivato per darti una mano»


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