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Cittadella, Dal Canto: “Non è un’ultima spiaggia, ma dobbiamo tirarci fuori dal fondo della classifica”

di Redazione Milano
Fonte: Trivenetogoal.it

 «Stanno tutti sostanzialmente bene, solo Tronchin non rientra nei convocati per ragioni di natura fisica insieme a Negro. La settimana è andata benissimo sotto tutti i punti di vista. Ho ereditato una squadra che sta bene, senza problemi particolari. C’è da aggiustare i risultati, ma era un desiderio anche precedente al mio arrivo, non arrivo io a scoprire l’acqua calda. I giocatori sono stati disponibili, il gruppo ha lavorato forte e bene come d’abitudine, poi ogni allenatore ha le sue idee. Emozionato? Si, come sempre. Attendo questa sfida senza ansia, ma con curiosità. Abbiamo provato delle soluzioni in settimana. Questa squadra è stata costruita per un certo tipo di assetto, non vedo la necessità di fare grandi stravolgimenti. Poi qualche accorgimento ci sarà, ma sono dettagli personali in relazione a quello che reputo giusto. Questa squadra ha un’identità forte, di sicuro non sarò io a levargliela. Non sono figlio di un sistema di gioco perché desidero mettere il giocatore nella condizione migliore per rendere al massimo. Mi piace lavorare sui concetti e non per meccanismi. In due giorni non si possono rivoltare le squadre come un calzino. Ripeto, sono contento di quanto ho trovato e tento di proseguire, aggiustando le cose secondo quello che piace a me in relazione alle caratteristiche dei giocatori. Lo squadra sta bene e tutti si sono allenati bene. Credo che ogni allenatore porta una sua idea in correlazione alle doti dei calciatori, ma non credo alle frasi fatte del tipo “ventata d’entusiasmo”. Il cambio di allenatore è aria fritta se non c’è sostanza e in questa squadra c’è tanta sostanza. La positività ci deve essere, per esperienza personale e per quello che osservo in giro. Guardare il passato non porta nulla di buono. Io vedo un gruppo che deve giocare mentalmente libera, senza nasconderci. La classifica dice che siamo vicini al fondo? Molto bene, dobbiamo levarci da lì, senza preoccupazioni. Sicura delle certezze temperamentali di altissimo livello a disposizione, interpretando la partita nel modo giusto. La gara con il Cosenza è importante e delicata, ma dopo ne mancheranno altre 29. Non è un’ultima spiaggia. Dobbiamo affrontare questa partita bene, senza affossarci il cervello. Lo dico alla squadra e mi rivolgo anche all’ambiente. Giocare in mezzo alla negatività non porta a nulla di buono. Guardiamo il lato positivo della situazione. Mancano ancora tante partita e c’è tempo e spazio per recuperare. Concentriamoci su questo aspetto. Il Cosenza ha 9 punti sul campo, al netto della penalizzazione, così come noi ne abbiamo 8. I meriti del campo non li leva nessuno. I calabresi sono difficili da affrontare, che gioca un calcio aggressivo, tendezialmente uomo su uomo. Sarà una partita che vivrà sul filo del rasoio, un po’ come tutte, incluse quelle in cui affronti gli squadroni. In tal senso mi ricordo sempre quando ho affrontato da giocatore la Juventus quando militavo nell’Albinoleffe. Nessuno avrebbe puntato un’euro di noi, ma alla fine sia all’andata sia al ritorno non abbiamo mai perso. Nella gara singola può succedere di tutto. Contro il Cosenza il dettaglio e l’episodio faranno la differenza. Servirà essere bravi sotto tutti gli aspetti per portare gli episodi dalla nostra, ma ripeto servirà essere forti soprattutto a livello temperamentale. Chi giocherà davanti alla difesa? I giocatori in mezzo al campo sono tutti bravi, è un reparto che non mi desta preoccupazioni. Un’idea ce l’ho, ma non la sanno nemmeno i giocatori. Contro il Cosenza la fase offensiva sarà determinante. Abbiamo lavorato su alcuni concetti, tenteremo di metterli in pratica. Non mi aspetto una partita scintillante, anche per il momento delle due squadra. L’importante è interpretarla nel modo giusto a livello nervoso, senza andare oltre. Se ci facciamo prendere dalla foga, duriamo poco. Sul terreno di gioco bisogna ragionare. Kastrati? È a disposizione. Cassano? Dopo cinque giorni di allenamento lo vedo un po’ di più come attaccante rispetto a trequartista. Se ha trovato poco spazio è perché Gorini ha fatto i suoi ragionamenti. Sarà scontato, ma io non ho pregiudizi nei confronti di nessun calciatore. Sono qui per lavorare e sperare che ogni calciatore mi aiuti ad ottenere i risultati. Nessuno qui dentro, per grazia ricevuta, ha diritto ad una maglia. Lo spazio bisogna meritarselo. Ci sono tanti giocatori che possono incididere in questa squadra. Cassano ha qualità e volontà, l’importante è mettere tutto al servizio della squadra»

Queste le dichiarazioni di Alessandro Dal Canto alla vigilia di Citadella-Cosenza


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