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Cittadella, Diaw: "Ripresa? Dopo due mesi di inattività si azzera tutto. Per ripresentarsi in campo in condizioni accettabili servirebbero..."

di Marco Lombardi
Diaw

«Manca il calcio, manca l’adrenalina delle partite. Figuratevi a noi giocatori, che è il nostro lavoro». Dalle colonne de Il Gazzettino, Davide Diaw, attaccante del Cittadella, racconta la sua quarantena. E aggiunge: «Io sono ottimista per natura, il calcio non morirà mai. È giusto relegarlo in secondo piano rispetto alla salute, ma un Paese come l’Italia, che mangia calcio dalla mattina alla sera, vive di questo sport». Il bomber granata parla poi dell’eventuale ripresa dei campionati: «Vorrei finire la stagione dando ancora il meglio di me stesso, ma se si dovesse ripartire sarebbe un altro torneo. Dopo due mesi di inattività si azzera tutto, disputeremmo un torneo concentrato in tempi brevi, con gare ogni tre giorni. Per ripresentarsi in campo in condizioni accettabili ci vorrebbero minimo tre settimane di allenamento vero, non lavoro a gruppetti, divisi, magari senza poter toccare il pallone. E sarebbe ancora più dura giocare con il caldo: qualcuno dice che scendere in campo di sera aiuterebbe, ma le serate di agosto non sono fresche e porteresti i giocatori allo stremo delle forze».


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Lunedì 29 Aprile 2024