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Il Gazzettino - Cittadella, Marchetti: "Mai come adesso la parola giusta è 'finalmente': voglio salvarmi per festeggiare. E non è vero che non siamo ambiziosi"

di Marco Lombardi
Marchetti

«Mai come adesso la parola “finalmente” è quella giusta. Abbiamo vissuto il confronto con la Reggiana in maniera molto intensa, senza fare cose eclatanti rispetto alle partite precedenti, ma di sicuro spirito, rabbia e attenzione erano diversi. Detto questo, sappiamo che bisogna migliorare e crescere. Sabato avremo una partita importantissima contro l’Ascoli. Quello che mi preme sottolineare è come a volte si perda di vista la nostra realtà: la salvezza per il Cittadella non deve essere scontata, non dobbiamo perdere la nostra dimensione. Vorrei quindi salvarmi e festeggiare nel migliore dei modi, un po’ come successo l’anno scorso all’ultima giornata, quando sembrava che avessimo vinto il campionato: non siamo ancora salvi, quando succederà dovremo essere tanto orgogliosi del risultato acquisito. Quando eravamo terzi in classifica, a due punti dalla Serie A diretta, mi veniva rimarcato come non potessi parlare di salvezza vedendo il Cittadella cosi in alto. Non prendevo in giro nessuno, ero semplicemente cosciente e realista: conosco la Serie B da tanti anni, e niente è scontato. Quando si centra la salvezza, bisogna viverla bene: non mi piace quando invece sento dire che il Cittadella non è ambizioso. Dopo il girone di andata si è spento qualcosa: è quello che è mancato, perché la rosa è rimasta la stessa, facendo anche sacrifici per trattenere qualcuno che poteva andare via». Così, dalle colonne de Il Gazzettino, Stefano Marchetti, direttore generale del Cittadella.


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Giovedì 16 Maggio 2024