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Il calcio è un'industria. I campionati vanno portati a termine, punto.

di Christian Pravatà

Il campionato si deve concludere sul campo, senza se e senza ma. Attenzione non diciamo di farlo da domani senza logica, ma come ribadito da più parti, quando arriverà l'ok da parte del governo per riprendere tutte le attività lavorative. Certo, perché il Calcio in Italia è un'industria che produce introiti per miliardi di euro e coinvolge migliaia di persone in diversi ambiti lavorativi. "Eh ma la pallavolo e il basket hanno chiuso i campionati, possono farlo anche i calciatori": ecco, chi dice così è meglio che continui ad occuparsi di questi sport, perché il paragone a livello di popolarità e, appunto, ritorno in termini di guadagni non è paragonabile a quelli del calcio, almeno in Italia. Non vogliamo nemmeno snobbare gli altri sport ma ci dobbiamo basare sui fatti e sulle conseguenze economiche che la chiusura dei campionati di calcio di serie A, B, C e D potrebbe provocare, per non parlare delle possibili cause che potrebbero essere intentate da diversi club in tema di promozioni o retrocessioni. Anche noi siamo per la tutela della salute e francamente una ripresa a porte chiuse potrebbe essere la soluzione almeno per cominciare. Oppure aspettare e giocare in estate, andrebbe bene lo stesso e penso che qualsiasi club che aritmeticamente rientri  nei playoff o lotta per mantenere la categoria accetterebbe pur di chiudere in maniera legittima questa stagione.

Non ci piace quindi chi relega il calcio a "robetta" perché non è così...sul web i leoni da tastiera anticalcio si stanno scatenando in queste settimane, contenti loro ma la realtà economica è questa. Come si pensa a riaprire le aziende così bisogna pensare ai club e alle persone che ci lavorano, oltre a tutto l'indotto che il pallone si porta dietro. Da questo punto di vista neanche la posizione di alcuni ministri ci è piaciuta: chi di dovere deve parlare e confrontarsi con le Leghe, portavoci delle società, e parlare chiaro faccia a faccia e non sui giornali o i Social.

Nell'attesa che questa emergenza venga superata o affrontata con passo diverso, ci auguriamo che un confronto serio ci sia e che si trovi una soluzione per finire i campionati senza sorteggi o altre 'trovate' che con questo sport non c'entrano nulla...


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