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L'Hellas mette la freccia. Una Salernitana in emergenza tenta lo sgambetto alla Strega. Bisoli-Cesena: non c'è tempo per i convenevoli...

di Marco Lombardi

Impetuosa e vertiginosa l'ascesa dell'Hellas Verona: travolta anche la Ternana, prosegue inarrestabile la rincorsa degli scaligeri alla vetta della classifica. Affinati gli automatismi, la "corazzata" di Pecchia si accinge a brandire lo scettro del comando, temporaneamente "appaltato" al Cittadella. Questione di giorni, forse addirittura di ore, stante il nuovo tonfo casalingo della capolista, poi le gerarchie saranno ripristinate. Nel frattempo, il Verona riceverà la visita di un Brescia in formazione largamente rimaneggiata. Rondinelle vittime sacrificali? Probabilmente sì... I risultati, però, sono l'unica cosa inoppugnabile del calcio e certificano che la squadra di Brocchi si esalta con le grandi o presunte tali, sviluppando armoniose trame di gioco e capitalizzando le nitide occasioni da rete create, grazie ad un sapiente connubio tra veterani di grande personalità e giovani prospetti emergenti egregiamente orchestrato dall'ex tecnico del Milan. Superfluo e banale ricordare che per uscire indenni dal "Bentegodi" servirà una prestazione collettiva che rasenti la perfezione... Sotto questo profilo, la defezione di Morosini, astro nascente dei lombardi, peserà molto, depauperando il potenziale offensivo di Brocchi in termini di inventiva ed esplosività.

 

Sicuramente la partita più attesa della giornata: Salernitana-Benevento è il derby. Sfida affascinante, carica di pathos, che si annuncia combattuta e giocata a ritmi agonisticamente sostenuti. Un derby molto sentito, che richiamerà una cospicua cornice di pubblico. Le squadre si presentano all'appuntamento con stati d'animo antitetici: mentre i sanniti viaggiano sulle ali dell'entusiasmo, essendo tuttora imbattuti e reduci da due vittorie consecutive, diversamente la Salernitana arriva dalla sconfitta di Ferrara, che ha fatto riaffiorare tutti i limiti congeniti e le fragilità della squadra, specie dalla cintola in giù. La difesa rabberciata di Sannino sarà chiamata agli straordinari per reggere l'urto degli avanti di Baroni. La spinta dell'"Arechi", invece, sarà fondamentale per infondere coraggio ai granata e cercare la vittoria, al fine di imprimere una svolta ad un campionato, sin qui palesemente al di sotto delle attese, che non ripaga la società degli sforzi sostenuti.

 

La prima panchina a saltare è stata quella del Vicenza. Il rovescio di Chiavari è costato caro a Franco Lerda: la società berica, sebbene a malincuore in quanto memore dell'impresa-salvezza conseguita nella passata stagione grazie all'avvento del tecnico di Fossano, ha optato per l'avvicendamento alla guida della squadra. L'eredità di Lerda è stata raccolta da un "sergente di ferro", Pierpaolo Bisoli, il quale, per un curioso scherzo del destino, esordirà proprio contro quel Cesena di cui ha scritto pagine indelebili di storia guadagnando, alla guida dei bianconeri, ben tre promozioni, due delle quali in serie A. Al "Menti", però, non ci sarà spazio per gli "amarcord" e nemmeno per i convenevoli... Entrambe le squadre, infatti, annaspano nei bassifondi della classifica: ultimi i veneti, appena due lunghezze sopra i romagnoli. Indifferibile il bisogno di punti. Ma il rischio fondato è che prevalga la paura di perdere...

 

 


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Domenica 28 Aprile 2024