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Serie B: inizio all'insegna dell'equilibrio. Sugli spalti situazione ancora indecifrabile...

di Christian Pravatà

Non potevamo, dopo un anno come questo e a calciomercato in corso, aspettarci una prima giornata coi fuochi d’artificio, ma qualche spunto di riflessione c’è. L’anticipo tra Monza e Spal era atteso soprattutto da chi vede nel club brianzolo la squadra da battere, la formazione destinata come il Benevento dello scorso anno, a trionfare con un largo margine sulle inseguitrici. Il campo ha detto pari, e forse possiamo leggere un duello interessante tra 2 squadre che hanno tutte le carte in regola per la vittoria finale. Stesso copione di un film già visto per un altro club sul quale sono sempre alte le aspettative ovvero il Frosinone che ha già giocato uno scontro diretto perdendolo, bene l’Empoli di Dionisi, già in clima capolista… ovviamente è solo la prima giornata e ripeto, c’è ancora il calciomercato in corso, però dobbiamo dire che ci aspettavamo un buon equilibrio tra tutte le compagini e per il momento così è stato, se ci atteniamo a quanto raccontato dai campi.

Sugli spalti invece c’è più di una perplessità, mentre la Serie A ha iniziato con mille spettatori,  in B ci si domandava quale criterio sarebbe stato meglio adottare. Martedì scorso Adriano Galliani a margine di un evento a Milano ha giustamente posto una riflessione, il numero della capienza consentita non può ovviamente essere lo stesso in tutti gli stadi d’Italia. Ogni impianto è stato costruito in un’epoca diversa e diverse erano le categorie  di riferimento in cui la squadra padrona di casa giocava. Allo stesso modo vista l’emergenza sanitaria tuttora in corso nessuno si prende la responsabilità di alleggerire troppo le restrizioni, che fare dunque? Aspettare ancora qualche settimana sembra l’unica soluzione, gli spettri del lockdown sono ancora freschi nella nostra mente e azzardare adesso sarebbe un errore. Lo stesso metro di giudizio però andrebbe applicato ad altri settori in cui gli assembramenti non vengono notati, ma questa è un’altra storia…


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