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Calcioscommesse, l'avv. Di Cintio: "Ecco cosa rischiano i giocatori..."

di Marco Lombardi
L'avv. Di Cintio

"Penso che, se provata, vi sia stata una leggerezza da parte dei giocatori che però può costare cara poiché la norma che vieta di scommettere è in vigore e l’ignoranza della legge non è mai una scusante", così Di Cintio a Gianlucadimarzio.com. Si fa riferimento quindi all'art.24 del Codice di Giustizia Sportiva: "Vieta le scommesse a tesserati di ogni genere, quindi atleti e dirigenti, sia professionisti che dilettanti su partite organizzate da FIGC, Uefa e Fifa. La norma è molto chiara e non lascia spazio ad interpretazioni. Scommettere è vietato anche su piattaforme legali per un tesserato FIGC". C'è differenza però tra match fixing e le scommesse fatte dai tesserati: "Nel primo caso viene alterato il risultato di una gara per poi scommettevi sopra. Nel secondo caso si tratta di una scommessa su una gara della quale non si conosce l’esito".

Cosa rischiano Zaniolo e Tonali: "La sanzione prevista dalla norma è quella dell'inibizione o squalifica a seconda che si tratti di dirigente o atleta non inferiore a tre anni e la sanzione pecuniaria non inferiore a €25.000. La sanzione può esser oggetto di patteggiamento con riduzione, della metà se avviene prima della chiusura della indagini oppure di un terzo se dopo la chiusura delle indagini".


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