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Calzone (CorSport): "Il primato di Grosso e l’inciampo di Inzaghi"

di Marco Lombardi
Calabro

L'editoriale di Tullio Calzone, firma del Corriere dello Sport, sulla 14esima giornata di Serie B. 

I regali confezionati incredibilmente dalla Salernitana di Colantuono, al debutto per la quarta volta in carriera sulla panchina granata, hanno come effetto immediato lo scatto in vetta del Sassuolo. Fabio Grosso continua visibilmente a urtarsi quando la sua squadra viene additata come corazzata del torneo, ma ora che ha scavalcato il Pisa, gli stratagemmi dialettici sembrano abbastanza scontati. Non c’è, infatti, solo la mentalità del tecnico capitolino a dare forza alle ambizioni degli emiliani. È la struttura mantenuta anche in B a corroborare di concretezza i sogni di un’intera città e i programmi della società. Obiettivi già nei fatti dal momento in cui non erano stati “svenduti” la scorsa estate alcuni dei pezzi da novanta: Berardi, Thorstvedt, Laurienté.

Ma anche investendo su giovani di prospettiva, come Iannoni, un ragazzo cresciuto nella Salernitana senza che nessuno ne capisse il valore. E, come un segno del destino, è proprio di fronte a tanta qualità che si sbriciola il primo tentativo di rimettersi in carreggiata della Salernitana. Arrivato con tante buone speranze, Colantuono resta in partita per un’ora circa. Poi anche la sua squadra si sbriciola. Bisognerà inculcare nella mente dei suoi uomini il prima possibile il chiodo fisso della salvezza. Un’impellente necessità, con la Carrarese alla prossima da battere. E c’è poco da stare allegri. Calabro ha la forza di piegare l’ex capolista Pisa, certamente menomata dal rosso a Traorè, ma anche per meriti propri: squadra organizzata e con principi di gioco chiari e funzionali alla meta da raggiungere: la permanenza in cadetteria.

Il Pisa cade ancora contro una matricola e, dopo la sconfitta con la Juve Stabia, cede sul sintetico del “Dei Marmi”. SuperPippo temeva alla vigilia l’inedito derby toscano. E, puntualmente, la combinazione ambientale e mentale ha fatto la differenza, confermando che in questo torneo non ci sono gare facili per nessuno. E chi non recepisce questo concetto rischia di farsi male. Sono sembrati consapevoli del principio Cesena e Reggiana nell’altro derby di giornata, neanche a dirlo, griffato dal pari di Shpendi, al 9º gol stagionale e bomber predestinato. Un esempio di concretezza e passione assolutamente da imitare.


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