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FIGC, Gravina: "Per la ripresa va bene anche il 20 maggio. Playoff e playout bocciati. Taglio degli stipendi? La realtà esige provvedimenti solidaristici"

di Marco Lombardi
Gravina

Intervistato da Il Giornale, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato delle plausibili date per l’eventuale ripresa del campionato: “Noi abbiamo una stella polare, è il decreto del Governo che ha fissato al 3 aprile il primo, provvisorio traguardo. Quella data, per ora, fa fede. La questione è nazionale e se si decide che tutti devono stare a casa, devono farlo tutti. In gioco non c’è soltanto la salute del Paese ma la tenuta come comunità. Il calcio deve osservare scrupolosamente questo principio. Ripeto da sempre: si tratta solo di ipotesi e non di una certezza. Ne aggiungerei un’altra: andrebbe bene anche il 20 maggio, valutando la ricaduta sul calendario internazionale. È la mia, la nostra, speranza: significherebbe avere la possibilità di rialzare la serranda del calcio italiano e offrire al Paese la spinta emotiva per recuperare il senso della vita normale. Playoff e playout? Era una mia proposta, non ha riscosso successo e ne ho preso atto. Taglio degli stipendi? Sul tema bisogna muovere rispondendo a un interrogativo: avete a cuore la tenuta del sistema calcio? Bene: poiché stiamo attraversando un’emergenza storica, una crisi mai vissuta prima se non durante la seconda guerra mondiale, la realtà esige provvedimenti che rispondano ai criteri della solidarietà e della sopravvivenza del calcio. Le resistenze, in materia, non sono consentite”, ha chiuso Gravina.


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