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ESCLUSIVA TB - Mutti: "B terribile, l’ansia da classifica produce scelte illogiche. 4-5 le squadre per la A. Catanzaro, solo una flessione. Il Lecco non è la cenerentola. Ternana e Ascoli, ci sarà da soffrire”

di Marco Lombardi
Mutti

Il terremoto panchine in Serie B, la lotta per la promozione, la bagarre salvezza e la nuova regola che consente agli allenatori esonerati prima del 20 di dicembre di accordarsi con un altro club nella stessa stagione sportiva. Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Bortolo Mutti. 

Mister, tiene banco il clamoroso esonero di Moreno Longo a Como: che idea si è fatto?

“Ha spiazzato tutti perché non c’erano motivi validi per arrivare a una decisione del genere. Con Longo la squadra ha fatto bene, espresso un buon gioco ed è salita fino al sesto posto; insomma una bella realtà. È un esonero incomprensibile. Certo, Fabregas è un personaggio carismatico, ma la decisione di affidargli la panchina mi pare azzardata”.

Detto del Como, sono saltate anche le panchine di Brescia, Ascoli e Spezia.

“L’ansia da classifica sta facendo compiere passi illogici. È come dire: abbiamo sbagliato programmazione. Qualcosa non quadra. Praticamente la metà delle squadre ha già cambiato guida tecnica, eppure non vedo grosse responsabilità degli allenatori. È una Serie B terribile”.

Finora, però, chi ha avvicendato l’allenatore ne sta giovando.

“La Cremonese affidandosi a Stroppa ha scelto un allenatore importante e collaudato per la categoria, la squadra è ben strutturata e sta recuperando terreno in classifica: la vittoria di Brescia è una prova di forza. Il Lecco ha fatto fatica all’inizio, pagando l’impatto con la Serie B, ma con l’arrivo di Bonazzoli sta ottenendo risultati sorprendenti: la vittoria contro il Parma capolista, sebbene ridotto in dieci, è un bel segnale. Anche Bari e FeralpiSalò con Marino e Zaffaroni hanno fatto registrare miglioramenti”.

A proposito della Cremonese, in grande ascesa: può giocarsi la promozione diretta?

“Sì, con Parma, Venezia e Palermo, tutte squadre ben attrezzate. La Cremonese ha una rosa importantissima, una società forte alle spalle, e ha maturato la convinzione di poter competere per uno dei primi due posti. Vale lo stesso per il Palermo, che dispone di top player per la categoria (Lucioni, Brunori…). Tra le outsider ci sono il Catanzaro e il Modena. Per la Serie A, passando dalla porta principale, sarà una lotta ristretta a 4-5 squadre”.

Sorpreso dal ko della capolista Parma a Lecco?

“Il Lecco non è la cenerentola, ora ha intrapreso la strada giusta, crede nella salvezza e ha capito che può giocarsela alla pari delle altre. Il ko del Parma sorprende sì, ma relativamente perché la capolista ha l’attenuante di aver giocato in inferiorità numerica per gran parte della partita”.

Il Catanzaro è reduce da tre sconfitte consecutive: periodo transitorio, oppure i giallorossi si stanno ‘sgonfiando’?

“È un momento un po’ sofferto. Una flessione ci sta. Certo, tre ko sono pesanti ma sono arrivati contro squadre di un certo spessore, quali Como, Modena e Venezia. Diciamo che vanno riconosciute al Catanzaro delle attenuanti. Detto questo, i calabresi sono una sorpresa trattandosi pur sempre di una neopromossa, ma non molleranno e si giocheranno i playoff, forti di una buonissima squadra e di uno staff tecnico e dirigenziale di ottimo livello”.

Indecifrabile la zona calda della classifica: crede che qualche squadra attualmente fuori dalla mischia potrebbe essere risucchiata nel calderone?

“In Serie B non si può mai stare tranquilli. Tante squadre che attualmente stazionano a metà classifica possono essere coinvolte nella bagarre per non retrocedere. Ternana e Ascoli sono quelle che mi sembrano più in sofferenza e, nonostante un buon organico, credo che saranno destinate a un campionato tribolato. Lo Spezia è lì in fondo, ma non c’entra nulla e ne uscirà. Il Lecco è in grande salute e può giocarsela e anche la FeralpiSalò sta lottando. È una Serie B bella e ben strutturata sia in testa che in coda”.   

Cosa ne pensa della nuova regola che consente a un allenatore esonerato entro il 20 dicembre di poter firmare per un altro club nella stessa stagione sportiva?

“È una sorpresa, ma fa parte del diritto al lavoro. Certo, la svolta preclude possibilità ad altri allenatori, ma è accettabile. Il mercato del lavoro è un mercato aperto e la categoria ha accettato il cambiamento ritenendo che alla base ci siano ragioni valide”.  

   


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