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ESCLUSIVA TB - Pillon: “Bari, Cheddira grave perdita ma puoi consolarti con Ménez. Il Venezia lotterà per la A, Cittadella da playoff. Occhio a Catanzaro e Reggiana"

di Marco Lombardi
Pillon

B come… Bepi Pillon. In esclusiva ai nostri microfoni, il tecnico di Preganziol ha fatto le carte al campionato cadetto, che prenderà il via venerdì con l’anticipo Bari-Palermo.

Mister, partiamo dal mercato: qual è, a oggi, il colpo più significativo?

“Ménez al Bari è sicuramente un affarone. In primo luogo perché si tratta di un giocatore funzionale al sistema di gioco di Mignani, poi perchè conosce la Serie B e può fare la differenza a occhi chiusi; oltretutto è arrivato a parametro zero”.

A proposito del Bari: quanto perdono i galletti senza Caprile e, con ogni probabilità, Cheddira?

“Sono due ottimi giocatori, che hanno fatto non bene ma benissimo nella passata stagione. Capisco Cheddira, attratto dalle sirene della Serie A, però il Bari perderebbe tanto senza un elemento così formidabile quando si tratta di attaccare la profondità. Già in passato mi aveva favorevolmente impressionato quando militava tra le fila del Mantova, in C; all’epoca io allenavo la Triestina e mi fece anche gol”.

Cambiamo argomento e veniamo alle venete. Il Venezia ha confermato mister Vanoli e affiancato Gytkjaer a Pohjanpalo, componendo un tandem d’attacco esplosivo; il Cittadella, invece, è subito partito forte, eliminando l’Empoli dalla Coppa Italia.

“Il Venezia lotterà per vincere, è una squadra da primissimi posti, ha un organico importante e un allenatore molto bravo e preparato; sarà certamente una delle più autorevoli candidate alla promozione. Quanto al Cittadella, parliamo di una realtà consolidata della cadetteria. È una società modello per efficienza e competenza. Inoltre può contare sull’innata capacità del direttore Marchetti di scovare giocatori semisconosciuti dalle categorie inferiori che poi ‘magicamente’ diventano ottimi elementi. Cittadella fa rima con organizzazione, programmazione e cultura del lavoro. Che paga sempre. L’anno scorso hanno avuto qualche difficoltà ma poi ne sono usciti bene, e quest’anno credo che possano ambire a un piazzamento playoff”.

Giustappunto. Quali sono le favorite per la Serie A?

“Innanzitutto le tre retrocesse e, come detto, il Venezia. Senza trascurare Bari e Parma. Con il Cittadella outsider. Sarà un campionato tradizionalmente difficile, con tante squadre importanti. E poi ci sarà sempre la sorpresa, come il Sudtirol dell’anno scorso”.  

Eccetto il Lecco, che sconta un ritardo sul mercato dovuto alle note vicende extra campo, le altre neopromosse si sono rinforzate notevolissimamente…

“Il Catanzaro ogni anno costruisce ottime squadre e anche la Reggiana si è mossa molto bene. Il Lecco, invece, è indietro e dovrà accelerare per reperire giocatori esperti e di categoria, perché la B è tutta un’altra cosa rispetto alla C”.

Come esce l’immagine del calcio italiano da questa estate ‘torrida’, scandita da ricorsi e carte bollate?

“Male, siccome tutte gli anni, nonostante i buoni propositi, siamo costretti a fare i conti con situazioni spinose. C’è un regolamento e in quanto tale va rispettato. Servono controlli più capillari da parte della Federcalcio. Detto questo, sono contento per il Lecco, che si è guadagnato sul campo il diritto di disputare la Serie B. Diversamente mi spiace molto per la Reggina; ho allenato per due anni a Reggio Calabria e conosco l’attaccamento viscerale della tifoseria alla squadra. Purtroppo sono cascati male, ora dovranno rifondare tutto e ripartire”.   

 


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Sabato 23 Novembre 2024