ESCLUSIVA TB - Romairone: "Parma uber alles. Occhio ai giovani di Cremonese e Spal. Alessandria, fidati di Longo. Chievo, tristezza infinita"
Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Giancarlo Romairone, ex ds, tra le altre, di Spezia, Chievo e Bari.
Il mercato ha chiuso i battenti: è il Parma la regina?
“Ci sono almeno tre squadre di alto livello: Parma, Monza e Benevento; gli emiliani, però, in virtù degli investimenti fatti, delle prospettive della piazza e della forza economica della società, sono la candidata numero uno alla promozione. Un gradino sotto, metterei altre 7-8 squadre”.
Giustappunto, chi collocherebbe alle spalle del terzetto di testa?
“Cremonese, Brescia, Pisa, Frosinone… La stessa Spal, che negli ultimi giorni di mercato ha ringiovanito la rosa. Lotteranno per il vertice anche Lecce e Crotone. Poi ci sono sempre le classiche conferme, come il Cittadella piuttosto che la Reggina, e sorprese, una delle quali potrebbe essere il Como. In linea di massima, comunque, quasi tutti hanno lavorato bene”.
Qual è stato il colpo più importante del mercato cadetto?
“Non mi piace fare nomi, ma è indubbio che Parma e Monza hanno perfezionato operazioni molto importanti. Mi intrigano parecchio anche i giovani prelevati da Cremonese e Spal”.
Lei conosce bene la realtà di Alessandria: come vede i grigi, al ritorno in Serie B dopo un’assenza di 46 anni?
“Credo che Moreno Longo sia un grande valore aggiunto. Sarà basilare però che la società sappia adattarsi alla sofferenza e alle difficoltà insite in un campionato duro come la B. Detto questo, per mentalità dell’allenatore, sostegno della piazza e serietà della proprietà, sono convinto che l’Alessandria potrà dire la sua anche nella nuova categoria”.
Non crede che il mercato del calcio, in Italia, soffra di eccessiva esterofilia?
“È inevitabile. Sono le regole che hanno portato a guardare più all’estero che in Italia. Il 'Decreto crescita' è portatore di incentivi fiscali, il che si traduce in risparmi e costi inferiori per le società”.
Fatto sta che alla ribalta sono prepotentemente saliti due giovani attaccanti italiani: Mulattieri e Lucca.
“Sono ragazzi di grande valore e prospettiva. Lucca, purtroppo, ho imparato a conoscerlo sulla mia pelle: a Bari ci riprese al 90’ con una prodezza balistica, su punizione, dai 25 metri. È un giocatore straordinario, di grandissima qualità”.
La Ternana, schiacciasassi in C, dopo 2 giornate è ancora al palo in classifica: quanto è alto lo scalino che separa la terza serie dalla B?
“La differenza è notevole. Apparentemente sembra che non ci sia tutto questo divario, in realtà c’è eccome. Specie nell’approccio al campionato e nella mentalità. Però ritengo che la linea della continuità sposata dalla Ternana sia corretta. Hanno anche preso due grandi attaccanti. E comunque una prima idea dei reali rapporti di forza si potrà avere solo dopo 7-8 giornate. La classifica in B è cortissima e l’equilibrio regna sovrano: basta un filotto di 2-3 vittorie per capovolgere le prospettive. Fermo restando che alcuni club hanno valori superiori alla media”.
Non posso fare a meno di chiederle un commento sul triste epilogo della ‘favola Chievo’…
“Una tristezza infinita. Per tutto l’ambiente, i tifosi e per chi, come me, lì ha lavorato. Io ho concluso la cessione più importante della storia del club gialloblù: il passaggio di Inglese al Napoli. Questo sacrificio permise al club di ‘respirare’. Poi però c’è stato il processo sulle plusvalenze fittizie, preludio alla drammatica fine dei giorni nostri. Che ha devastato tutti. Perché il calcio italiano ha perso una società di persone semplici che hanno fatto grandi cose. Per me poi, che quella realtà l’ho vissuta prima da giocatore e poi da dirigente, è una ferita che faticherà a rimarginarsi”.
Pronto a tornare in pista, dopo Bari?
“Certamente! Conosco alla perfezione i meccanismi del mio lavoro: devi prepararti bene e studiare i vari campionati, al fine di farti trovare pronto. Sono alla ricerca di una società sana e seria, che voglia dare continuità al progetto. Aspetto in silenzio l’occasione giusta per rientrare nella mischia”.