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QdP: "Il Lecce si gode il tesoretto dei 19 giocatori di proprietà. Hjulmand e Strefezza i pezzi pregiati"

di Marco Lombardi
Strefezza

"Il Lecce si gode il tesoretto dei 19 giocatori di proprietà. Hjulmand e Strefezza sono i pezzi pregiati", scrive il Quotidiano di Puglia.

Quante volte, nel corso degli ultimi due anni, dal ritorno a “casa” di Pantaleo Corvino, si è sentito parlare di patrimonializzazione? Tantissime volte. All’indomani dell’amara retrocessione in serie B nell’agosto del 2020, il Lecce aveva affidato la gestione dell’area tecnica all’esperto manager di Vernole fissando due obiettivi in uno: raggiungere la promozione in serie A con l’apporto di un gruppo di calciatori con un’età media relativamente bassa e soprattutto di proprietà. Il buon Corvino, 72 anni, facendo leva su tutta la sua esperienza e potendo contare - in corsa - anche sul prezioso apporto di Stefano Trinchera, dopo un anno e mezzo e duro lavoro ha portato a casa i primi frutti. E che frutti. Il Lecce ha riconquistato l’Olimpo del calcio italiano chiudendo al primo posto il campionato di serie B più difficile e competitivo degli ultimi 20 anni. E l’ha fatto portando in dote al club un manipolo di calciatori, in gran parte ventenni, tutti di proprietà. Il ritorno in serie A del Lecce di conseguenza non sarà un salto nel buio, con la necessità di dover ricorrere ai prestiti per allestire l’organico. La base di partenza esiste e presenta anche elementi di grande prospettiva, ora non resta che implementarla con innesti mirati e di categoria, un po’ in tutti i settori [...].

 

 

 


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