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Nocerina, l'epilogo triste di una stagione di rincorse. Ma...

di Gaia Gallenti

Molossi, una remuntada che si è fermata sul più bello, forse. Una retrocessione all'ultima giornata complice il ko sul campo del Pescara e la contemporanea vittoria del Vicenza a Reggio Calabria, due risultati che vanificano una progressione che aveva tenuto accesa la fiammella della speranza fino ai 90' finali. Eppure quello che i rossoneri non hanno conquistato sul campo potrebbero ritrovarlo a tavolino grazie alle sentenze del calcioscommesse pronte a rivoluzionare le graduatorie.

Nel frattempo però lasciamo stare le ipotesi e limitiamoci a riavvolgere il nastro della stagione. In estate patron Citarella conferma Gaetano Auteri in panchina e gran parte della rosa promossa dalla Lega Pro. Il "grande nome", almeno sulla carta, era quello di Gianvito Plasmati, seguito a ruota dal guizzante Farias (elemento di proprietà del Chievo) quest'ultimo subito protagonista, insieme a Castaldo di un discreto avvio (13 punti nelle prime 12 partite), ben presto vanificato con una disastrosa seconda parte di quel girone d'andata chiuso in penultima posizione con soli 16 punti. L'attacco della Nocerina si mostra come uno dei più prolifici del torneo con i suoi 30 gol, ma la difesa è la più battuta con ben 40 reti al passivo. Il 7 gennaio 2012  all'indomani del 4-2 casalingo del Pescara, culmine di una serie negativa, l'allenatore Auteri ed il suo staff vengono sollevati dai loro incarichi e arriva in sostituzione Salvatore Campilongo. L'interregno dell'ex Empoli dura soli 180', il tempo di finire ko con Sassuolo ed Empoli e di costringere il club a richiamare Auteri.

E a gennaio ecco una vera e propria rivoluzione: oltre agli svincolati Mingazzini e Giuliatto, Parola, Rea, Laverone, Merino, Figliomeni, Pagano, Barusso e Concetti. Grazie a loro la squadra inizia a mostrare cenni di ripresa anche se i troppi alti e bassi, tra imprese (Vicenza con Concetti che para due rigori e Padova, in primis) e passaggi a vuoto (Crotone, giusto per citare quello probabilmente decisivo) costano cari: la Nocerina termina chiude in terz'ultima posizione con 40 punti e facendo immediato ritorno in Lega Pro. Un allenatore allontanato e poi rivoluto, le grandi delusioni (Plasmati su tutti), la grande illusione e poi il sogno in frantumi: questa è stata l'annata della Nocerina, un continuo elastico teso ed allungato, una società che le ha provate tutte (non ultimo l'avvicendamento tra ds con l'approdo di Pitino e l'addio di Pastore, considerato oggi il principale imputato), ma non è bastato. Purtroppo i sacrifici non sono bastati, ma la speranza c'è ancora e si chiama Palazzi, ovvero quel procuratore federale che con i suoi verdetti legati alla bufera scommesse è pronto, almeno pare, a clamorosi ribaltoni. E, proprio per questo, il presidente Giovanni Citrella è il primo a non cadere nello sconforto credendo fermamente nella giustizia sportiva ovvero quella che, a suo parere, regalerà ai rossoneri la permanenza in categoria con il ripescaggio.


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