Nocerina, patron Citarella: "Basta, ritiro la squadra"
Con rabbia e amarezza, così il presidente Giovanni Citarella ha reagito alla decisione della Disciplinare di confermare i patteggiamenti richiesti dalle società implicate nel primo faldone, quello della Procura di Cremona, sullo scandalo "calcioscommesse". Il patron della Nocerina, ai microfoni di Tuttonocerina.com, ha confermato le parole pronunciate a caldo di ritirare la squadra, anzi ha rincarato la dose: "Quella di oggi è una decisione vergognosa. La Federazione ha scritto una delle pagine più brutte del calcio italiano. Sono deluso e amareggiato. Non ce l'ho nè con il Grosseto, nè con l'Ascoli, con nessuna squadra, io punto il dito contro il sistema del calcio in Italia". Va poi nello specifico il numero uno rossonero: "Non è possibile - continua Citarella - che squadre a cui sono imputate otto irregolarità vengano dati sei punti di penalizzazione. E' una cosa che non esiste".
L'amarezza è tanta che Citarella conferma quando detto subito dopo il verdetto della Commissione Disciplinare: "Adesso mi prenderò due, tre giorni per riflettere. Sto meditando di lasciare il calcio perchè è un mondo che non mi appartiene. Qua si fanno sacrifici per portare avanti dei progetti, ma alla fine queste cose rendono tutto vano". La Nocerina però continuerà la sua battaglia: "Si, ho dato mandato agli avvocati Aita e Tagliano di ricorrere alla Corte Suprema, ma ormai mi sento tradito. La Corte Suprema potrà decidere qualsiasi cosa, ma io sono sfiduciato nelle persone che dovrebbero rappresentarmi. La Federazione, oggi, ha creato un pericoloso precedente. L'anno prossimo anche io potrei chiedere ai miei giocatori di commettere otto illeciti, consapevole che i punti di penalizzazione sarebbero soltanto sei. Oggi hanno legittimato l'illecito sportivo".