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Crotone, Vrenna a Sportitalia: "Ci sono notizie false e travisate, non c'è nessun sequestro della società. Operiamo da 30 anni nella legalità"

di Christian Pravatà

Importante ospite ieri sera a Sportitalia: è intervenuto infatti il presidente del Crotone Raffaele Vrenna, per rispondere alle accuse della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti del club e del suo patron. Queste le parole del patron: 

"L'accusa non è di questi giorni, ci sono state notizie false e travisate. Non c'è nessun sequestro fino ad ora sul Crotone: abbiamo avuto una richiesta da parte del Tribunale di Catanzaro di sequestro delle aziende e dei beni, rigettata dal Presidente. Subito dopo c'è una udienza in consiglio camerale e la sentenza nello specifico chiarisce che i fratelli Vrenna non sono pericolosi e non hanno collusioni con la mafia, essendo vittime e non carnefici. Mi meraviglio come dopo la vittoria di Bari, esca una notizia del genere. Avrei potuto capire se fosse uscire il 15 di ottobre... evidentemente c'è una stampa fuori dal mondo. E' uscito addirittura un arresto nei miei confronti, mai avvenuto. E' uscito un numero... 800 milioni, con questa cifra avrei potuto fare la Coppa dei Campioni. Ho portato dalle carte e ci tengo a chiarire che in queste il Crotone non è mai nominato. Il valore complessivo dei beni oggetto di richiesta di sequestro sarà comunque intorno ai 7-8 milioni".

In un articolo vi si definisce "pericolosi".

"Pericolosi perché se uno convive con la mafia è considerato pericoloso. Noi abbiamo un gruppo imprenditoriale che opera da trent'anni nella legalità e nella serietà, e questo comprende il Crotone Calcio".

C'è un cugino che l'accusa?

"No, noi non abbiamo parenti. Dopo anni di illazioni la sentenza del Tribunale di Crotone chiarisce come stanno i fatti. Perché non si fa menzione di questo nell'articolo di queste due-tre testate? C'è anche una tv nazionale che ha detto falsità, i miei avvocati sono al lavoro".

Ci sono delle accuse secondo cui il Crotone avrebbe pagato degli steward, mafiosi, per picchiare giocatori del Benevento prima di una sfida:

"Sono proprietario del Crotone da 23 anni, con mio fratello: ho accolto tantissime squadre e non ci sono mai stati problemi, né con le tifoserie, né con i giocatori avversari".

Cosa rischia il Crotone?

"Il Crotone non è neanche menzionato. Il sequestro è per tutte le aziende, non è solo il Crotone. E' una richiesta comunque rigettata in primo grado".

Crede che ci sia un disegno dietro o perché la Procura è pronta a tornare alla carica?

"Qualcosa di strano c'è, fuori da ogni logica. Quello che conta sono i fatti, i documenti: i processi non si fanno in tv, ma nei tribunali. A loro spetta dare il risultato finale. Non è giusto lanciare fango contro la famiglia mia e di tutti quelli che lavorano con noi. Non permetto che si usi il nome del Crotone per farsi pubblicità".

Siete mai stati avvicinati dalla mafia?

"Abbiamo avuto furti, rapine, minacce, tutte denunciate. Io sono sempre stato contro tutti i tipi di mafia né sono mai sceso a compromessi".

Il rapporto con Bonaventura, pentito che vi sta accusando, qual è?

"Le sue sono dichiarazioni del 2008, che non sono mai state prese in considerazione. Tra l'altro, c'è un altro pentito, lui però attendibile, che doveva attentare alla mia vita. Non ho mai temuto per la mia vita, sono sempre stato un uomo libero e ho lavorato".

Temete che vi possano costringere ad abbandonare il calcio?

"Non capisco la domanda: c'è anche lo Stato dall'altra parte e io ho fiducia nella giustizia. La squadra è tranquilla, c'è un gruppo unitissimo dietro i calciatori, quelli che non si vedono".

Budimir lo potreste tenere in caso di Serie A

"Potrebbe anche restare, perché no?"

Il talento del Crotone però non si ferma a Budimir.

"Quest'anno abbiamo ottimi elementi, tanti ragazzi promettenti".

Temete di perdere Juric a giugno?

"Spero di no. Con Ivan c'è un rapporto ottimale, è stato sei anni calciatore con noi, ha un contratto biennale con opzione anche per il terzo, ci sarà modo di sederci e parlarne".


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Lunedì 29 Aprile 2024