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ESCLUSIVA TB – Carrarese, Torregrossa: “Qui proprietà ambiziosa e un bel gruppo, senza primedonne. Mister Calabro il valore aggiunto. Quota 100 (gol) tra i pro? Sono a -6. Brescia fallito una ferita, ma con l’Union si rialzerà”

di Marco Lombardi
Torregrossa

Un rinnovo scolpito nel marmo, la certezza di essere parte integrante di un progetto finalizzato al consolidamento della categoria e un prestigioso traguardo ormai a portata di mano. Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Ernesto Torregrossa, 33enne centravanti della Carrarese.

Ernesto, cosa ti ha convinto a restare a Carrara nonostante avessi altre proposte?

“Qui ho trovato una proprietà ambiziosa, un gruppo importante e un allenatore che fa giocare bene la propria squadra. Quindi appena il presidente e il direttore mi hanno contattato per sondare la disponibilità anche per la nuova stagione, abbiamo subito raggiunto l’accordo. E non ho valutato altro”.

Si dice che, esaurito l’entusiasmo della neopromossa, il secondo anno di B sia più difficile: ora non siete più una sorpresa…

“Sì, però noi siamo un gruppo rodato, essendo rimasta la gran parte dei giocatori. E sono convinto che anche i nuovi, che si sono subito messi a disposizione, si integreranno nel modo migliore per consentire alla Carrarese di centrare un’altra salvezza”.

Appunto: che squadra sta nascendo in ritiro?

“Un bel collettivo. Certo, servirà tempo, ma stiamo lavorando duramente. Il mister ci chiede proprio questo: di andare oltre la fatica. Ci stiamo provando, per farci trovare pronti in vista della Coppa Italia e dell’inizio del campionato”.

Mister Calabro è il valore aggiunto?

“Assolutamente. Lui sa come rapportarsi col gruppo e riesce a tirare fuori il massimo da ognuno di noi. Ne ha dato ampia dimostrazione, non lo scopro certo io. È un allenatore completo, che merita tanto”.

Davanti non ci saranno più Cherubini, Cerri e Stiven Shpendi: che impressione hai ricavato dai nuovi colleghi di reparto?

“Hanno qualità importanti, sia fisiche che tecniche ma soprattutto morali. Alla Carrarese il gruppo viene prima di tutto: non rientra nella filosofia della società ingaggiare giocatori anarchici ed individualisti”.

Intanto nella prima uscita stagionale contro i dilettanti del Pontremoli hai subito calato la manita…

“È stata una sgambata, ma segnare fa sempre piacere e dà morale. Ad ogni modo l’importante è che i nuovi stiano iniziando a entrare nei meccanismi di gioco del mister”.     

Che Serie B sarà la prossima?

“Il solito campionato difficilissimo, in cui regna l’equilibrio e si gioca fino all’ultima partita per i propri obiettivi di classifica”.

Sei a un passo da quota 100 gol tra i professionisti (fra Serie A, B e C): un traguardo a cui tieni molto?

“Ne mancano ancora 6. Spero di arrivarci il prima possibile perché sarebbe davvero una grande soddisfazione”.

A Brescia hai vissuto stagioni importanti: quanto ti ha fatto male il fallimento delle rondinelle?

“Mi ha toccato molto, perché non me lo sarei minimamente aspettato. Sono dispiaciutissimo per i miei ex compagni, la tifoseria e la storia del club. A Brescia sono stato bene e ho vissuto belle emozioni. Adesso confido nella ripartenza, grazie alla nuova proprietà incarnata da un pool di imprenditori del territorio. L’Union Brescia prenderà il posto del Brescia Calcio, anche se – capisco – per i tifosi non sarà la stessa cosa. Il mio auspicio, comunque, è che una piazza così importante possa tornare presto ai grandi livelli che le competono”.

     

 

      

 

 


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