ESCLUSIVA TB - Catanzaro, Antonini: “Il segreto della svolta è il lavoro, serviva solo un po’ di pazienza. Grande feeling con Aquilani. Terzo gol? Due anni fa ne ho fatti 8. Nonno Jorge è amore, Legrottaglie visionario, Capuano professore"
Matias Antonini usa la testa e il Catanzaro espugna Bari, infilando la quarta vittoria consecutiva e consolidando la propria presenza in zona playoff. Il 27enne difensore italo-brasiliano originario di Porto Alegre, pilastro della retroguardia giallorossa, è sempre stato impiegato dal 1' in tutte le 17 giornate di campionato e ha già timbrato tre volte.
Matias, il tuo gol al ‘San Nicola’ di Bari è valso il blitz (1-2) del Catanzaro, ma ha dato un dispiacere a mister Vivarini, primo tecnico agli ordini del quale hai lavorato in giallorosso.
“Sono molto contento della vittoria che abbiamo ottenuto a Bari e del gol di testa che ho realizzato. Con mister Vivarini ho parlato a fine partita, sa che è una persona, oltre che un allenatore, speciale per me. Gli auguro il meglio”.
Quattro vittorie consecutive, sette nelle ultime nove: qual è il segreto della svolta del Catanzaro, dopo un avvio di stagione scandito da troppi pareggi?
“Sicuramente il lavoro. Che svolgiamo dal primo giorno in cui ci siamo ritrovati in ritiro. Vero è che all’inizio del campionato i risultati non ci premiavano, però fa parte del percorso di crescita di una squadra che ha cambiato guida tecnica e tanti giocatori. Serviva solo un po’ di pazienza. E adesso raccogliamo i frutti del lavoro svolto in questi mesi”.
Per Aquilani sei un titolare pressochè inamovibile, tant’è che finora non ha mai rinunciato a te.
“Con il mister ho subito instaurato un grande rapporto, perché abbiamo obiettivi comuni. Cerco di ripagare la sua fiducia lavorando forte in allenamento e facendomi trovare pronto in partita”.
Hai la nomea di difensore col vizio del gol. A Bari hai siglato il terzo centro in campionato, ma qual è il tuo record in carriera?
“Tre gol in campionato per un difensore sono tanti, però il mio record ammonta a otto: risale a due annate calcistiche fa, quando ne realizzai quattro con il Taranto nella prima parte di stagione e altrettanti con il Catanzaro nella seconda”.
C’è un giocatore nel tuo ruolo a cui ti ispiri?
“No, nessuno in particolare. Sono un malato di calcio, guardo partite di Champions League, Premier League… fino alla Serie D. Cerco di rubare un po’ da tutti perché credo che ognuno abbia delle qualità meritevoli di essere osservate e studiate, potendo tornare utili”.
L’attaccante più forte che hai incontrato sulla tua strada?
“Ce ne sono tantissimi, però direi Pohjanpalo del Palermo per qualità fisiche e tecniche e Pietro Iemmello per intelligenza calcistica e doti tecniche”.
Parliamo di tre figure che hanno avuto un peso rilevante ai fini della tua carriera: nonno Jorge, Nicola Legrottaglie ed Eziolino Capuano.
“Tre persone importantissime, per me e per la mia carriera. Nonno Jorge è amore, lo stesso amore che mi ha trasmesso per il calcio e che gli ha fatto fare un sacco di pazzie affinchè io potessi diventare un calciatore professionista. Quello è amore vero.
Nicola Legrottaglie è un visionario… Io nasco centrocampista, ma quando l’ho trovato a Cagliari, dopo qualche giorno di ritiro, mi disse che se volevo fare carriera dovevo giocare difensore centrale. L’ho ascoltato e lo ringrazio perché la sua intuizione mi ha permesso di arrivare dove sono ora.
Quanto a mister Capuano, lo definirei un ‘professore’ perché in un anno e mezzo con lui ho imparato tanto, sia tatticamente che umanamente. Lo ringrazierò a vita”.
Sabato al ‘Ceravolo’ arriva il Cesena per quella che, classifica alla mano, è una sfida playoff. Vincere, peraltro, varrebbe l’aggancio ai romagnoli in classifica.
“Ci aspetta una gara molto difficile contro una grande squadra, della quale si parla poco. Ma se il Cesena è lassù, insieme alle squadre che devono 'ammazzare' il campionato, un motivo ci sarà… Noi però siamo in un buon momento, quindi cercheremo di fare la nostra partita per regalare una gioia ai tifosi”.
Che regalo vorresti trovare sotto l’albero di Natale?
“Il regalo ce lo siamo fatti con la vittoria in quel di Bari, un risultato che ci dà tanta fiducia e ci permette di trascorrere questo momento in serenità con le nostre famiglie, ma con la testa già proiettata alla partita di sabato contro il Cesena”.
Propositi per il 2026?
“Mi auguro di riuscire ad ottenere il massimo, in termini di prestazioni e risultati, per disputare un altro grande campionato con il Catanzaro”.