ESCLUSIVA TB – Catanzaro, Pontisso: “Siamo più solidi e in crescita. Io vice bomber? Da mezzala, vedo meglio la porta. Salvezza obiettivo primario, poi… Kakà l’idolo, Mattiussi sempre con me. Serie positiva ok, ma ora vinciamo”
La crescita della squadra e il feeling con il gol, l’idolo Kakà, il ricordo di Mattiussi e il Mantova nel mirino. Ai microfoni di TuttoB.com è intervenuto Simone Pontisso, centrocampista del Catanzaro.
Siete reduci da una striscia di 7 risultati utili consecutivi: mister Caserta ha trovato la quadra?
“Sicuramente abbiamo trovato più solidità rispetto all’inizio della stagione, dove siamo stati discontinui, e a mio giudizio avremmo meritato anche qualche punto in più; però c’è di buono che la squadra è in costante crescita e già da sabato dobbiamo provare a vincere perché la vittoria manca da un po’”.
Quanto e com’è cambiato il Catanzaro rispetto alla gestione Vivarini?
“È cambiato molto il gioco perché con Vivarini era basato sul possesso palla finalizzato ad attendere la pressione degli avversari per poi imbucare, mentre adesso con Caserta c’è più verticalità e appena si ha l’occasione bisogna andare in avanti per cercare di rendersi pericolosi il prima possibile”.
Che effetto fa essere il vice bomber, alle spalle dello ‘Zar’ Iemmello?
“Fa molto piacere. Certo, la posizione che occupo quest’anno mi agevola, essendo differente da quella dell’anno scorso quando giocavamo a due in mezzo al campo. Ora agisco da mezzala e mi ritrovo molto più vicino alla porta, quindi aumentano le possibilità di fare gol”.
Scognamillo, tuo compagno di squadra, ha recentemente dichiarato: “Siamo forti, competitivi e non ci poniamo limiti. Però il primo step resta la salvezza”…
“Sì, sono d’accordo con Stefano perché siamo una squadra imbottita di individualità importanti e finora ce la siamo sempre giocata con tutti. Però, sì, l’obiettivo primario è la salvezza, da conseguire il prima possibile. Una volta raggiunta, potremo alzare l’asticella”.
C’è un giocatore al quale ti ispiri?
“Il mio idolo è sempre stato Kakà, perché abbinava tecnica e forza oltre a possedere un’intelligenza calcistica fuori dal comune”.
Se ti dico Luca Mattiussi, cosa mi rispondi?
“Conservo bei ricordi del mister (recentemente scomparso, ndr), col quale ho trascorso tanti anni. Mi allenò nel settore giovanile dell’Udinese, fino alla Primavera, e oltre ad essere stato un bravissimo tecnico, era una bella persona. Un grande uomo, uno vero. Porterò il suo ricordo per sempre con me”.
In passato sei stato considerato una delle più grandi promesse del calcio italiano, tanto da essere definito il “Vieira friulano”. Ti ritrovi un po’ nelle caratteristiche del campione francese, neo allenatore del Genoa?
“Essere paragonato a Vieira è certamente motivo d’orgoglio perché è stato un centrocampista fortissimo. Diciamo che in certe movenze mi ci rivedo, sotto altri aspetti meno”.
Sabato al ‘Ceravolo’ arriva il Mantova e per voi sarà l’occasione di ritrovare quella vittoria tra le mura amiche che manca dall’1 settembre.
“Sì, come detto, è da un po’ che non facciamo risultato pieno. Vero è che siamo in serie positiva da diverse giornate ma adesso è venuto il momento di tornare a vincere in casa, davanti al nostro pubblico, che sicuramente ci spingerà. Come ha sempre fatto”.