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Pro Vercelli, Grassadonia: "Voglio una squadra aggressiva"

di Christian Pravatà
Fonte: www.magicapro.it

Conferenza stampa pre-partita per mister Gianluca Grassadonia. Il tecnico della Pro Vercelli, al termine della rifinitura di questa mattina, ha parlato davanti ai cronisti. Ecco cosa ha detto alla vigilia del match di Serie B contro il Brescia, queste le dichiarazioni rirpese dai colleghi di Magicapro.it:

Allenamenti a porte chiuse per lavorare con la massima concentrazione, come stanno i ragazzi? Abbiamo qualche defezione: mancheranno Altobelli, Jidayi e Konate, che questa mattina ha subito una botta. Lo portiamo con noi, ma difficilmente sarà della partita. Rocca e Bergamelli stanno migliorando, quelli che partono sono a disposizione per la partita.

Come è andata la settimana? Abbiamo cercato di aggredire la settimana: dopo la brutta sconfitta avevamo bisogno di partire in maniera decisa e cattiva, per lasciarci alle spalle la Cremonese.

Variazioni a Brescia? Preferisco non parlare di tecnica e di tattica, soprattutto dopo la brutta prestazione di sabato: bisogna entrare in campo con il coltello tra i denti, aggredendo fin da subito l’avversario. In questo momento non ci siamo riusciti, dal punto di vista mentale.

Gruppo? Io ho sempre creduto nel mio gruppo. Il problema è evidente, siamo in difficoltà: ma la squadra dà tutto dal punto di vista dell’impegno, dobbiamo tirare fuori quello che non siamo riusciti a tirare fuori fino ad ora. Questa squadra lavora tanto e bene, poi non riusciamo a trasportare in campo quello che prepariamo: abbiamo acquisito alcune negatività che non ci portano a rendere al massimo. Subiamo gol dopo 15 minuti e poi abbiamo difficoltà a reagire e recuperare. Abbiamo provato a cercare soluzioni diverse, ma il problema da superare è quello mentale. Gambe che tremano? Bisogna risolvere subito questo problema, fin da domani con il Brescia. I giocatori più esperti dovranno trascinare i più giovani. Con il Lecce avevamo fatto una prima mezz’ora ottima, poi da lì qualcosa è cambiato. Ieri ho incontrato una delegazione di tifosi, per chiarire finalmente la situazione di Bianchi: dopo due ore di allenamento mi ha detto che non se la sentiva, si è chiamato fuori prima di cominciare. Si sarebbero create situazioni negative e tensioni per nulla: si è creato un caso sul nulla. Ho provato a recuperarlo in tutti i modi, ma lui non ha voluto continuare. Per questo mi danno fastidio i cori per Bianchi e le polemiche legate a questa vicenda. Se mi hanno preso, è perché sapevano benissimo qual è il mio calcio. Io devo portare avanti il mio credo, non bisogna mollare alle prime difficoltà. Fare paragoni con l’anno scorso non ha senso. Io ho questo modo di vedere il calcio, non posso modificare le mie idee al primo momento complicato. La Pro Vercelli dell’anno scorso, all’inizio, aveva delle difficoltà come noi: ci serve la scintilla per svoltare.

Nobile? Non mi piace dare responsabilità particolari ad un solo giocatore: in questo momento scelgo chi sta meglio dal punto di vista mentale. Domani sarà una partita difficile, contro una squadra che starà nelle parti alte della classifica: è la partita migliore per tirare fuori il nostro meglio.


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