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Verona, la storia è con te

di Francesco Rossi
Fonte: larena.it

La storia dà una mano al Verona Ma sul campo è ora di accelerare. Cresce la febbre da ultimo atto. E la banda di Vavassori trova conforto nei precedenti

Gialloblù mai battuti dal Pescara al Bentegodi nelle diciotto partite giocate finora Abruzzesi temibilissimi quest'anno in casa: li penalizza la maggiore fragilità difensiva

La classifica dice Pescara, la storia promuove l'Hellas: a cinque giorni dalla fatidica finale d'andata dei play off, quella che chi sbaglia è perduto, anche i numeri provano a condire la sfida. Che è già parecchio sapida di suo.

Le grandi beffate del torneo, sorprese sul filo di lana dal Portogruaro di Calori, si ritroveranno dunque l'una contro l'altra armate con un'idea fissa in testa, l'unica ormai che vale: eliminare l'altra.

Peccato che gli abruzzesi partano - come è ormai arcinoto - dal vantaggio della classifica acquisita al termine della regular season. Quella classifica - Pescara secondo e Verona terzo - che consentirebbe ai biancazzurri di brindare anche senza mai vincere. Perché due pareggi lascerebbero l'amaro alla truppa di Vavassori. E lo stesso effetto si avrebbe in caso di vittoria e sconfitta, a parità di differenza reti (ma solo dopo i supplementari).

SERVE UN GOL IN PIÙ. In ogni caso i gialloblù hanno una soluzione obbligata: fare almeno un gol in più dei rivali. I quali oltretutto sembrano essere arrivati al confronto finale in condizione fisica invidiabile.

A nutrire l'ottimismo in casa del Verona sono soprattutto le statistiche pescate dagli archivi storici.

Trentasei sono complessivamente i precedenti con schiacciante supremazia a tinte gialloblù: quindici le vittorie, altrettanti i pareggi e appena sei le sconfitte.

BENTEGODI INVIOLABILE. Numeri ancora più incoraggianti se guardiamo i confronti interni, perchè al Bentegodi il Pescara non ha mai vinto, incassando invece tredici ko (il primo nel lontano campionato 1948-'49, l'ultimo nel 2006-'07) e impattando in cinque circostanze (l'ultima volta quest'anno per 0-0).

E se in casa quella scaligera è stata una specie di marcia trionfale anche in Abruzzo - nonostante i sei rovesci - i gialloblù possono vantare una buona tenuta. E qualche episodio beneaugurante.

PROMOSSI CON BAGNOLI. Valga per tutti, al di là dei due successi messi in archivio (finì 1-0 nel '90-'91 e 2-0 nel '93-'94), il preziosissimo 0-0 conservato nel 1982 che consegnò la promozione in Serie A alla banda Bagnoli tre anni prima dello scudetto.

Tornando all'annata in corso, il Pescara guarda il Verona dall'alto dei suoi tre punti in più in graduatoria e del maggior numero di vittorie totali (15 contro le 13 dei gialloblù).

Pro abruzzesi è anche il numero dei gol segnati (39 contro 38 durante la regular season, 2 contro 1 nei play off), mentre l'Hellas si esalta una volta di più nel confronto fra le difese, con appena 20 reti subite (al top nel girone) e la porta ancora immacolata dopo il doppio, scivoloso scontro con il Rimini di Melotti.

Il Pescara ha concesso qualcosa di più agli avversari (25 i gol presi) e nel raffronto con i gialloblù paga anche un ko in più (sei contro cinque).

MAL DI CASA. Il dato più preoccupante per la formazione scaligera riguarda l'andamento domestico: il mal di Bentegodi quest'anno ha concesso al Verona solo 8 vittorie in 17 partite, durante la stagione regolare, a fronte di sei pareggi e tre sconfitte.

Un trend davvero modesto per una squadra costruita per dominare. Lo 0-0 di sabato con il Rimini, da questo punto di vista, dimostra oltretutto che c'è ancora qualcosa da correggere. «Mi tengo il risultato», la conferma di mister Vavassori dopo la gara, «ma dalla prossima partita bisognerà fare qualcosa di più».

Anche perché il Pescara non scherza. E all'Adriatico ha finora messo assieme 11 vittorie (12 con quella di domenica alla Reggiana nella semifinale play off), 4 pareggi e due rovesci. Tradotto in punti: 37 contro i 30 dei gialloblù.

SELVA CONTRO GANCI. Un'ultima annotazione riguarda i tiratori scelti: nel Verona il cannoniere principe resta Andy Selva, a dispetto della prolungata assenza dai campi, con sette gol. Precede Ceccarelli (a quota 5) e Rantier ( a 2). Dall'altra parte si conferma temibile Massimo Ganci, in rete anche due giorni fa e adesso attestato a quota 9 in stagione.

Tra i biancazzurri lo inseguono in tre - Zizzari, Olivi e Sansovini - tutti a 4.

 


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