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RdC: "La Reggiana bocciata dalle statistiche. Incassa troppi gol, in svantaggio non rimonta"

di Marco Lombardi
Nesta
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"La Reggiana bocciata dalle statistiche. Incassa troppi gol, in svantaggio non rimonta", titola il Resto del Carlino. 

La media è di 1,26 reti subite per match: un dato preoccupante se si considera che il portiere Bardi è spesso il migliore in campo.

Pronti, partenza, via!

E la Reggiana si ritrova sotto di un gol.

Non è la replica di quel che è accaduto al ‘Braglia’ nel derby col Modena, con i granata in apnea dopo 38 secondi, ma purtroppo si tratta di una brutta abitudine che si ripete. E che preoccupa. Con 19 gol incassati in 15 partite e un attacco che finalizza poco rispetto alle occasioni create, si rischia grosso.

A dirlo non siamo noi, ma le statistiche che raccontano di una media terribile per una squadra che ha come obbiettivo la salvezza: 1,26 reti a partita.

Tradotto: gli avversari di solito scendono in campo e sono già avanti di un gol ‘abbondante’. Un dato che diventa quasi inquietante se si pensa che Bardi è stato spesso il migliore in campo o in ogni caso è il giocatore granata che, probabilmente assieme a Bianco, ha avuto il rendimento più costante.

Una mano bella grossa la potranno dare il recupero di Romagna dietro, di Cigarini come bussola imprescindibile in mezzo e di Gondo come riferimento offensivo, ma adesso Nesta deve provare a dare più compattezza a prescindere dai singoli a disposizione.

Un’altra circostanza che si ripete con disarmante puntualità riguarda l’incapacità di reagire ai colpi incassati.

Nelle sette partite in cui è andata per prima sotto nel punteggio la Reggiana non ha mai vinto. Ed è riuscita a strappare un pareggio solo contro Como e Ascoli, perdendo a Cittadella, col Palermo, a Terni, a Cosenza e a Modena.

Riassumendo: sette volte in svantaggio, appena due punti conquistati sui 21 potenzialmente disponibili.

In questo dato si riflette probabilmente la mancanza di esperienza e carattere a cui faceva riferimento il tecnico romano, ma sta proprio a lui cercare di colmare il gap toccando le corde giuste [...].

 


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