Reggina, Crisetig a TMW: "La squadra e la società sono unite. Dedizione e testa al Genoa"
"Prima di tutto voglio fare gli auguri al mister e alla sua compagna per la nascita della piccola Emilia. Non solo da me ma da tutta la squadra". Inizia, con un messaggio per il tecnico della Reggina Filippo Inzaghi la chiacchierata in esclusiva di TuttoMercatoWeb.com con Lorenzo Crisetig, centrocampista e capitano della formazione amaranto, per cercare di capire cosa sta accadendo sulle sponde dello Stretto in questo inizio di 2023. "Quando perdi otto gare su dieci non c'è molto da dire se non che ci sia chiaramente qualcosa che non funziona più. Abbiamo anche fornito buone prestazioni, ma in termini di risultati non stiamo ripetendo quello che abbiamo fatto nel girone d'andata".
Col Cagliari nello scorso weekend è arrivato un ko pesante.
"Ecco quella è una di quelle prestazioni che sicuramente non sono state buone. Siamo molto dispiaciuti per i 17mila tifosi che erano presenti al 'Granillo' per sostenerci. Adesso, però, dobbiamo pensare solo al Genoa e fare di tutto per sfruttare la sosta in modo tale da risollevarci già al 'Ferraris'".
Dall'esterno la sensazione è che la squadra atleticamente ci sia, ma che una volta finita sotto nel risultato non riesca a recuperare. Come se ci fosse un blocco a livello mentale...
"Nella prima parte di stagione eravamo noi a passare in vantaggio. Oggi invece ci capita il contrario. Dobbiamo rimboccarci le maniche perché abbiamo le potenzialità per vincere in qualsiasi situazione".
Il paradosso della vostra situazione è che nonostante il brutto ruolino di marcia nel nuovo anno siete ancora in zona playoff. È ancora questo il vostro obiettivo primario?
"In questi momenti l'unico obiettivo deve essere il prossimo match, il prossimo avversario da battere. Nel nostro caso il Genoa. Non dobbiamo pensare ad altro: gara dopo gara, allenamento dopo allenamento. Questo è quello che dobbiamo avere in testa".
In termini di fiducia siete ancora convinti che il vostro gruppo, comprensivo del tecnico e della dirigenza, sia ancora la strada giusta per uscire da questo momento?
"Assolutamente sì. Per me è fuori discussione qualsiasi altra ipotesi. La squadra e la società sono unite. La piazza è una di quelle che vive di calcio in modo unico".
Nelle ultime settimane si è parlato della Reggina anche per la questione societaria legata alla ristrutturazione del debito ereditato dal patron Saladini dalla precedente proprietà. Quanto sta influendo tutto questo sul momento della squadra?
"Zero. Queste cose non ci hanno mai minimamente toccato. Dal primo giorno che siamo qui il club ci ha dato tutto ciò di cui avevamo bisogno, facendoci sentire importanti. E gli stipendi sono sempre arrivati con grande puntualità"
Fra i suoi compagni nel corso della stagione si è parlato molto dell'exploit di Giovanni Fabbian: lo vede pronto per un ritorno all'Inter in estate?
"Sul suo futuro non so nulla e non mi permetto di dire niente. È un gran giocatore e un bravissimo ragazzo: questo è quello che mi sento di dire".
Chiudiamo con un pensiero sul Genoa, prossimo avversario. Quali le qualità del Grifo da temere in particolare?
"Sono una squadra costruita per vincere e ha tutto per fare una grande stagione. A noi, però, devono interessare poco gli avversari: dobbiamo solo pensare a noi, per ritrovare compattezza necessaria per tornare a regalare una gioia ai tifosi".