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Sampdoria, Gregucci: "Adesso abbiamo una squadra. Mercato? Ci sono i direttori... Pagherei per rendere felice quell'anziano..."

di Marco Lombardi
Fonte: primocanale.it
Gregucci

"Una prestazione di cuore, sentita e difficile. Tutti atteggiamenti che mi fanno sperare, come gruppo di lavoro, che in questo momento si può usare il termine squadra. Siamo andati sotto e abbiamo rimontato. Abbiamo una squadra. Il mercato? Di quello parlatene coi direttori". Così Angelo Gregucci - allenatore della Sampdoria in tandem con Salvatore Foti - dopo la vittoria sulla Reggiana.

FINALE CONCITATO - "Ci sono state delle espulsioni da una parte e dall'altra. Un finale concitato per la posta in palio" dice Gregucci, che poi racconta di un confronto acceso con Portanova. "Io conosco suo papà, ho smesso io perché ho i capelli bianchi, non sono più in campo da tempo. Ho cercato di chiuderla lì. Non era necessario. Non ho capito di cosa si sia lamentato dopo il gol del 2-1, forse ha detto qualche parola". 

SINGOLI - "Complimenti a chi è entrato, è stato importante se non decisivo. Barak si sta allenando bene da un po' di tempo. Avere una squadra vuol dire avere giocatori professionisti che determinano quando entrano. Pafundi è un giovane, deve imparare a capire che nelle categorie che contano dovrà leggere l'impatto fisico. In genere un piccolo e svelto può mettere in difficoltà un fisicato. Noi ci aspettiamo di più da Simone. Conti? Si è ritagliato lo spazio attraverso il lavoro, con poche chiacchiere. Un ragazzo che merita. Deve continuare così". 

EMOZIONE - "Secondo me la Sampdoria è una cosa grande. Il mondo della Sampdoria è grande. Porta delle responsabilità. La Sampdoria per me è un anziano di 86 anni che ho incontrato a Bogliasco. Mi ha riconosciuto, questo già per me è un motivo di vanto. Si è messo a piangere, mi ha detto che non aveva più la moglie, non aveva più nessuno. Ma che gli era rimasta solo la Sampdoria. Pagherei di tasca mia per farlo felice".

 


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