Sampdoria, il ds Accardi: "Sapevo le difficoltà quando sono venuto qui. Il ritiro non è stato punitivo"
In conferenza stampa, quest'oggi ha parlato il direttore sportivo della Sampdoria Pietro Accardi. Queste alcune delle sue dichiarazioni, riprese da TeleNord:
"Sapevo a cosa andavo incontro venendo alla Sampdoria, comprese le difficoltà. All'inizio c'è stato il mercato, poi è arrivato il campionato. Il progetto di costruzione è chiaro, ma se i calciatori non rendono, la responsabilità è anche loro, ma in parte anche mia. Non ho dubbi sul valore dei calciatori, però devono fare di più, così come anche io devo fare di più. Mi prendo la responsabilità, perché vivo con loro ogni istante. Devo essere più chiaro su alcuni aspetti: nei momenti di crisi, così come nei risultati negativi, non è mai colpa di una sola persona. Ho la fortuna di avere una squadra che si assume la responsabilità, che lavora e che non è felice del suo rendimento e dei risultati".
Sulla scelta di confermare Pirlo in estate: "Sono il primo a riconoscere i miei errori; chi prende decisioni, inevitabilmente, può incorrere in sbagli. Per quanto riguarda Pirlo, l'intento era dare continuità a un progetto tecnico che, nella seconda parte del campionato scorso, aveva mostrato una squadra ben organizzata e con una propria identità. Proseguendo su quella strada, ci aspettavamo un inizio diverso. Per questo motivo abbiamo deciso di cambiare. Pirlo richiamato al posto di Sottil? Non si tratta di un discorso di nomi, ma di fiducia, e noi abbiamo fiducia in Sottil. In 10 partite, Coppa Italia inclusa, ha conquistato 14 punti e ha ottenuto il passaggio del turno. Non posso che essere soddisfatto del lavoro che sta facendo, ma lui sa che l'atteggiamento della squadra deve cambiare. Siamo convinti che questa squadra possa vincere tutte le partite, ma senza il giusto atteggiamento in Serie B si perde. Le squadre di Sottil sono sempre state determinate, e questo è quello che ci aspettiamo di vedere".
"Il ritiro è stato deciso non come una misura punitiva, ma come una soluzione per confrontarci ancora di più. Subito dopo la partita con il Pisa sono stati annullati i permessi. Dopo un confronto con il presidente, abbiamo preso la decisione del ritiro. Sono stati tre giorni intensi di discussione diretta con la squadra. Sappiamo in che momento ci troviamo. È stata una presa di coscienza collettiva, da parte mia, dell’allenatore e della squadra. Non siamo felici della situazione, ma siamo consapevoli di avere le risorse necessarie per ribaltarla".