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QS - Sassuolo Giovani, Carbone al posto di Palmieri

di Marco Lombardi
Carbone

"Sassuolo Giovani, Carbone al posto di Palmieri", titola il Quotidiano Sportivo. 

Arriva dal Milan il nuovo responsabile del settore. "Ci sono i presupposti per fare bene. Qui c’è un vivaio di valore nazionale".

Il mercato continua a ‘vociare’ attorno al Sassuolo e ai suoi big (ultime voci sull’interesse dei turchi del Fenerbahce per Laurientè, su un sondaggio dell’Atalanta per Thorstvedt e sul Venezia sulle tracce di Ferrari) ma per un giorno Giovanni Carnevali e Francesco Palmieri hanno pensato ad altro. Ed in particolare ad accogliere al Mapei Football Center Angelo Carbone, che ‘eredita’ dal già citato Palmieri il ruolo di Responsabile del settore giovanile del Sassuolo e ieri ha vissuto, presso il centro sportivo di via Giorgio Squinzi, il suo ‘primo giorno di scuola’.

Carbone, che ricopriva identico ruolo nel Milan, è stato impegnato in una serie di incontri e briefing operativi per tracciare le linee guida della nuova stagione e ha affidato ai microfoni di Sassuolo Channel le sue prime dichiarazioni. Per ringraziare innanzitutto Palmieri ("che – ha detto – conosco e stimo") e la società per la fiducia, aggiungendo come, ad accettare la proposta del Sassuolo, ci abbia messo pochissimo. "Una scelta facile, da parte mia: questa – ha detto - è una società che con i giovani lavora tanto e bene, anche grazie ad una capacità di programmazione non comune". Il settore è florido, le strutture sono all’avanguardia "ed il ruolo del vivaio neroverde – ha detto ancora Carbone – è ampiamente consolidato e riconosciuto a livello nazionale: i presupposti per fare bene ci sono tutti". Si riparte da uno scudetto Primavera, ultimo ‘botto’ del vivavio, che si aggiunge al ricco palmares fatto di ‘Viareggi’ e di uno scudetto Beretti che ‘addobbano’ la bacheca del settore giovanile neroverde, ma Carbone fa capire di avere idee chiarissime in merito alla mission del vivaio. "Il calcio è cambiato, anche a livello giovanile, si è fatto più competitivo: da una parte si tratta di crescere, anche dal punto di vista del risultato, dall’altra di accompagnare i ragazzi nella loro crescita, non solo come calciatori ma anche e soprattutto come uomini [...]". 

 


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