RdC - Sassuolo-Cittadella, il bis ’Mapei’ indigesto ai granata
"Sassuolo-Cittadella, il bis ’Mapei’ indigesto ai granata", titola il Resto del Carlino.
Di nuovo, meno di due mesi dopo, è ancora Sassuolo-Cittadella, la partita che aveva rappresentato per entrambe il debutto stagionale: 9 agosto, Coppa Italia, sempre al Mapei, all’alba di una stagione che, allora, era tutta da capire. Non che ora sia tutto chiaro, ci mancherebbe, ma da quel 2-1 a oggi le idee sono più chiare, a partire dalla presenza di organici che due mesi fa erano il regno dell’effimero e adesso, almeno sino a fine dicembre, tali resteranno [...].
Ma Sassuolo e Cittadella - evidenzia il quotidiano - è una sfida che, tra i professionisti, ricorda anche un passato in C1 e C2, quando i granata, che contro i neroverdi al Braglia e al Mapei non hanno mai vinto, al Ricci sono stati più volte in grado di dettare legge, risultando indigesti al Sassuolo di Allegri (sconfitto 0-1 in C1 nel febbraio 2008) e, a fine anni Ottanta, anche a quello di Vernacchia (un 1-2 nel 1989). Questi, però, sono precedenti di un passato remoto: quelli in B sono più prossimi, e richiamano tempi nei quali i parallelismi fra le due società si sprecavano. Perché? Perché né Sassuolo né Cittadella facevano né fanno provincia, perché sia il Sassuolo che il Cittadella si sono trovate per un certo periodo – e i neroverdi ancora oggi – a dover giocare altrove, perché le proprietà, quelle targate Squinzi e Gabrielli, hanno rappresentato, ognuna a modo proprio, l’aspetto più positivo del mecenatismo calcistico di provincia, figlio di storie imprenditoriali di successo. Simili un tempo, poi non più, avendo il Sassuolo vissuto a lungo un sogno (la A) che il Cittadella non è mai riuscito a realizzare. E i punti di contatto, da allora, sono stati sempre meno.