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Verso Spal-Venezia, Tacopina: "Con Niederauer visioni opposte quasi su tutto, giusto separarsi. La gratitudine dei tifosi arancioneroverdi la cosa più bella"

di Marco Lombardi
Joe Tacopina

«Sul campo sarà una partita come le altre, mette in palio tre punti. Chiaro che fuori dal campo mi porta sensazioni difficili da descrivere, per i cinque anni a Venezia. Una traccia indelebile sulla mia vita professionale. Perché finì la mia esperienza veneziana? Con Niederauer c’erano visioni opposte quasi su tutto. A un certo punto ti rendi conto che non puoi andare avanti ed è stato deciso di separarsi. Ognuno è andato per la sua strada, ma nessuno potrà mai cancellare le cose fatte insieme e i risultati ottenuti. Persone come Dante Scibilia e Veronica Bon mi hanno seguito dal primo momento nell’avventura veneziana. Appena ho potuto li ho riportati con me. Anche Fabio Lupo e Armando Ortoli li ho rivoluti con me, sono tra i fautori della rinascita del Venezia. Cosa ho provato quando il Venezia è salito in Serie A? Una grande gioia per la città e per la tifoseria. C’erano tanti giocatori che avevamo scelto io e Fabio Lupo: penso a Ceccaroni, penso ad Aramu, penso a Fiordilino, tanto per fare alcuni esempi. La strada era quella giusta e infatti è arrivato l’ultimo step che mancava. Il rapporto con i tifosi? Un legame fortissimo che mantengo ancora. Quando torno a Venezia, vengo fermato, mi chiedono una foto, sento molta gratitudine: è la cosa più bella. Chi vince domenica? Non faccio pronostici: tiferò Spal, perché è giusto così, ma Venezia rimarrà sempre nel mio cuore». Così, dalle colonne del Corriere del Veneto, Joe Tacopina, presidente della Spal.


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