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La Nazione - Spezia da playoff con D’Angelo. I meriti del mister per la salvezza. Poche parole e tanta concretezza. E se l’avessero chiamato prima?

di Marco Lombardi
D'Angelo

"Spezia da playoff con D’Angelo. I meriti del mister per la salvezza. Poche parole e tanta concretezza. E se l’avessero chiamato prima?", titola La Nazione. 

Ha saputo ricompattare il gruppo tre vecchi e nuovi, risultando determinante per il mercato di gennaio.

Come si fa a minimizzare gli allenatori con il solito refrain che "in campo ci vanno i giocatori"? Vero, per carità, solo che questi sono uomini in carne ed ossa, con pregi, difetti e personalità molto eterogenee. Evidentemente chi dice questo non ha mai frequentato uno spogliatoio e non ha la minima idea delle dinamiche (anche personali) nascoste, ma determinanti nelle fortune di una squadra, in cui l’allenatore ha un ruolo paragonabile al comandante di una nave. Caso esemplare è lo Spezia di quest’anno. Che Alvini fosse una scelta inopportuna, più che le sue effettive capacità, lo diceva la sua storia recente: un retrocesso non può andare ad allenare dei retrocessi, oltretutto un gruppo squassato, con molti scontenti che non vedevano l’ora di partire [...]. 

L’esonero si è rivelato tardivo: la deriva era evidente sin da Catanzaro e a maggior ragione dopo un punto in cinque partite, altro che pugnalare alle spalle Bastoni. Quando D’Angelo arriva, la situazione è effettivamente disperata e la prova del nove sta proprio nel fatto di avere acciuffato la salvezza all’ultima giornata: se si fosse tardato anche di poco non ci sarebbe stato più spazio. Da buon abruzzese, poche parole e tanta concretezza, più spezzino di tanti nostri concittadini. Già dalla seconda partita conquista due vittorie consecutive decisive per la salvezza, visto il destino di Bari (ai play-out) e Ascoli (retrocesso).

Sembra iniziare la rinascita, ma con il mercato invernale alle porte il gruppo si sgretola di nuovo, in una parabola culminata nella vergognosa prestazione di Como. A questo punto, a mercato aperto, l’Omone ha dato l’ultimatum: rinforzi subito, in primis giocatori di sua fiducia, altrimenti dimissioni [...].

Le cifre parlano chiaro: [...] dall’inizio della gestione D’Angelo, con la sconfitta di Marassi per colpa del sùbito accantonato Dragowski, lo Spezia sarebbe sorprendentemente nono con 34 punti, a soli due dalla Ternana, che nonostante un piazzamento play-off nelle ultime venticinque giornate dovrà giocarsi la salvezza ai play-out. Cosa sarebbe potuto accadere se l’Omone fosse arrivato prima, o addirittura a inizio stagione? E se ci fosse stato un bomber come si deve?

 


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