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ESCLUSIVA TB - Frosinone, Ciofani "Non smettiamo di sognare. Attenzione alle sorprese e... a Stellone"

di Nicole Gomena

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© foto di Federico Gaetano

Dopo aver scritto pagine della sua storia ottenendo due promozioni consecutive in B e in A, il Frosinone è tornato ad affrontare il campionato cadetto, probabilmente il più inaspettato degli ultimi anni viste le sorprese ai piani alti della classifica. Inatteso per certi versi, è stato anche l’avvio degli uomini di Marino, che con tre vittorie, tre sconfitte e due pareggi, complice anche il calendario, hanno suscitato lo stupore di alcuni. Abbiamo dunque contattato Daniel Ciofani, bomber e colonna portante della squadra, che ci ha spiegato come i ciociari stiano affrontando il momento senza alcuna intenzione di rinunciare a puntare là dove l’organico è già saputo arrivare.

Cosa ti è rimasto dell’esperienza in Serie A? Avete conquistato punti sia allo Stadium che a San Siro, partita che non vedevi l’ora di disputare.

“Il match a San Siro è stato indimenticabile. Mi è rimasta impressa l’emozione di giocare su quel campo indossando la fascia da capitano, insieme a mio fratello, contro la nostra squadra del cuore e i nostri genitori sugli spalti, venuti a vedere il Milan che tifano da una vita proprio contro i loro figli. Tutto questo come se fossi nel prato di casa. La Serie A in generale poi, è stata un’esperienza che abbiamo affrontato nel migliore dei modi, talmente bella che ci vorrei tornare subito…”

E' questo dunque l'obiettivo?

“Sì, la voglia di tornarci è forte. Ci sono anche state richieste da club della massima serie che però si sono rivelate concrete soltanto negli ultimi due giorni di mercato”.

  Torniamo al presente. Affrontare la B da retrocessa comporta eccessive pressioni?

“Sicuramente ci sono tante pressioni che dobbiamo imparare a gestire. Molti pensano che il calcio sia una scienza esatta, ma non è così: da quando ci sono tre retrocessioni, soltanto 8 volte su 11 una delle tre retrocesse dalla A è riuscita a tornarci. La media per risalire è del 33% quindi si tratta di vere e proprie imprese, per non parlare di quello che un ritorno nel campionato cadetto provoca, come l’abitudine alla sconfitta o la perdita di entusiasmo. Fattore che avevamo bisogno di ritrovare e chissà che la partita col Cittadella non sia stata d’aiuto”.

Potrebbe essere stata la gara della svolta?

“Speriamo! Sicuramente abbiamo offerto una prova soddisfacente sotto il profilo del gioco, del sacrificio e della voglia di vincere, dobbiamo affrontare tutte le partite in questo modo. Tante delle gare non vinte, aggiungerei, sono spesso state compromesse da episodi di cui dobbiamo comunque renderci più forti, però vorrei sottolineare che l’impegno da parte nostra non è mai mancato. Ridurre tutto a una questione di cattiveria messa o non messa in campo in base ai risultati non mi sembra giusto”.

Questa volta non ci hai messo solo l’impegno, ma anche il gol che mancava dalla prima giornata.

“Sono contento perché è arrivato anche grazie al giusto mix di serenità e rabbia che avevo in corpo ed oltre ad essere bello è stato decisivo. Inoltre, nelle ultime gare in trasferta abbiamo incontrato Brescia, Carpi e Verona e la mia carriera insegna che il mio periodo migliore parte più o meno da ottobre”.

 Il calo di vittorie e marcature in avvio di stagione non è passato inosservato. Tanti attribuiscono la colpa a modulo e condizione atletica, sei d’accordo?

“La squadra ha bisogno di tempo e quindi di pazienza, perché con una nuova guida in panchina cambiano anche mentalità e alcuni modi di lavorare. E’ normale per noi dover assimilare tutti i concetti del mister in modo da esprimere al meglio il nostro calcio”.

Domenica prossima Stellone tornerà al Matusa in occasione di Frosinone-Bari. Quali sono le sensazioni nel riaccogliere il tecnico col quale avete scritto la storia?

“Stellone era il nostro fratello maggiore, ci ha condotti dalla Lega Pro alla Serie A, abbiamo formato un gruppo storico e tre anni non si dimenticano. Lo ringrazierò sempre. Inoltre è un grandissimo allenatore e mi auguro che possa tornare a fare bene, ma solo dopo lo scontro di domenica prossima!”

Che gara ti aspetti? Il Bari sta avendo qualche difficoltà in più del previsto...

“Sarà una partita affascinante per ciò che abbiamo passato col mister, ma allo stesso tempo sarà dura. A livello difensivo sono molto preparati e vantano un organico di qualità, noi naturalmente ce la metteremo tutta dato che l’ultima in casa non è andata come speravamo. Vogliamo tornare a far valere la legge del Matusa”.

Se quello di due anni fa era il Frosinone che non ti aspettavi e quello dello scorso anno il Frosinone della massima dignità e orgoglio, come definiresti quello di quest’anno?

“Spero di poter dire che sarà quello dell’impresa. Il primo anno nessuno si sarebbe aspettato una nostra promozione, qualcuno ha parlato addirittura di miracolo, quindi se dovessimo ripetere un campionato del genere potremmo parlare di impresa con la “I” maiuscola, ma per pensare ad un obiettivo del genere dobbiamo giocare per portare a casa i tre punti come abbiamo fatto sabato”.

A proposito di sorprese, in un campionato dove le neo promosse guidano la classifica, cosa ti aspetti?

“Tra quelle che abbiamo affrontato sono sicuro che il Cittadella sia primo con merito. Tra i vari elementi che hanno portato a questo risultato metterei l’assenza di pressioni, l’organizzazione, la rosa cambiata di poco e soprattutto l’entusiasmo che è fondamentale in un campionato come il nostro. Tuttavia, riusciranno ad arrivare fino in fondo nella parte alta della classifica solo se riusciranno a gestire al meglio quei periodi di calo che ogni squadra deve affrontare”.

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