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Focus On...Gianmarco Zigoni, il "Cobra" tra Dzeko e Destro: e Vercelli si innamora...

di Luca Ngoi

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© foto di Ninni Cannella-De Masi/TuttoLegaPro.com

Sui figli d’arte c’è sempre stata una pressione particolare. Stampa e media di altro genere sono sempre pronti ad esaltare fino all’eccesso quando si fa qualcosa di buono, così come ad affossare questo o quel ragazzo quando sbaglia, nonostante la giovane età. Nello sport questo concetto è addirittura esasperato, e se lo proiettiamo nel contesto del 2012 in cui viviamo ne si deriva che per i tanti figli di sportivi che decidono di intraprendere la stessa carriera del padre o della madre è davvero difficile svincolarsi dall’etichetta.

Gianmarco Zigoni, figlio di Gianfranco, attaccante guizzante di scena con le maglie tra le altre di Juventus e Roma tra gli anni ’60 e gli anni ’80, in questo sembra però fare eccezione. Classe ’91, nato ad Oderzo in provincia di Treviso, da subito Gianmarco è sembrato un predestinato. Nelle giovanili trevigiane quando c’è lui in campo non si inizia neanche a parlare di chi alla fine porterà a casa la vittoria, esordisce in Serie B a 17 anni e va subito in gol, dimostrando che con quell’altezza (188 cm) per un attaccante niente è impossibile.

Il primo club importante sulle sue tracce è il Palermo, ma le proposte di Zamparini non convincono e in più il ragazzo non si sente pronto per trasferirsi così lontano da casa, quindi è la Fiorentina a farsi sotto ma anche in questo caso non si trova un accordo, si spargono voci per cui potrebbe rimanere un altro anno a Treviso per la definitiva consacrazione, ma il Milan è più lesto di tutti ad offrirgli una sistemazione ideale e ad accaparrarselo per circa un milione di euro che aiuta anche a ripianare i copiosi debiti trevigiani.

Alla prima intervista di richiamo nazionale, su Repubblica.it il 20 Giugno 2009 viene fuori quello che è davvero il carattere di Gianmarco: timido, ma al tempo stesso fortemente determinato. Rivela infatti che: “questo calcio mi fa paura: taccuini, telecamere, soldi, scandali, ma mi vogliono i grandi club, mi sto preparando per lanciarmi nella mischia. Voglio esserci”. Insomma, avete capito di che pasta è fatto questo attaccante, la classica punta centrale che staziona in zona gol, pur non disdegnando la fase difensiva che svolge piuttosto bene. Pur essendo il classico “numero 9” Zigoni non demerita nemmeno tecnicamente, i piedi sono più che buoni per uno che porta in giro quel fisico.

E le doti del ragazzo vengono fuori subito dopo la stagione di apprendistato con la Primavera del Milan, nella quale segna 9 gol in 12 presenze. Il Cobra, come viene soprannominato, si sente pronto per la prima esperienza in Serie B, a Frosinone dove però gioca poco (7 presenze) e segna ancora meno (1 solo gol) in una squadra che a fine campionato concluderà con una retrocessione.

Si rende dunque necessario un altro anno di maturazione, questa volta ancora più a Sud, sia di categoria visto che scende in Lega Pro, sia geograficamente dato l’approdo ai Lupi dell’Avellino, dove dopo un inizio nel quale vede poco il campo e la porta finalmente si sblocca contro il Viareggio, contro il quale segna il gol vittoria e che punirà anche al ritorno. La stagione appena passata è esaltante per il giovane Gianmarco, la conclude con 11 reti, molte di queste decisive, come quella del pareggio al novantesimo nel 3-3 col Como in diretta nazionale, forse il momento più esaltante del suo anno.

Adesso lo aspetta una nuova avventura, a Vercelli, in una neo promossa che punta ad una salvezza tranquilla e che affiderà le proprie sorti offensive proprio al trevigiano, che dunque godrà di ampio spazio e che ha già dichiarato al suo arrivo di voler “andare in doppia cifra”, come ad Avellino, dove i tifosi lo hanno amato e idolatrato.

In chiusura vogliamo azzardarci in un paragone per questo promettente attaccante, che per il mix di tecnica e fisico può ricordare Edin Dzeko, ma senza viaggiare troppo con la fantasia possiamo scomodare un giocatore che è stato un vero tormentone estivo e che lo ricorda anche tecnicamente, per i piedi buoni uniti alla capacità realizzativa ovvero Mattia Destro. Le loro storie si somigliano molto: entrambi da predestinati hanno dovuto passare per la gavetta . Mattia è arrivato, Gianmarco sarà il prossimo?

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