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Caserta, il ritorno del "guerriero" dal gol facile

di Giorgio Gerratana

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© foto di Luigi Gasia/TuttoJuveStabia.it

Sarà stata l’atmosfera da derby o il temperamento sanguigno da calabrese verace, questo non ci è dato saperlo. Di una cosa siamo comunque certi, Fabio Caserta, centrocampista classe 78 della Juve Stabia è stato l’assoluto protagonista della partita delle partite, quella giocata giovedì sera contro l’Avellino di Rastelli.

Un match pieno di emozioni che, oltre a regalare alle “vespe” un punto, sicuramente importante per risollevare il morale della truppa di Braglia, porta con se tanti rimpianti per quel campionato che poteva essere e non è stato.

Una serata di gloria caratterizzata dalla doppietta di un Fabio Caserta, sempre più cuore pulsante del centrocampo stabiese, Il primo a scendere in campo e l’ultimo ad arrendersi.

Giocatore dai piedi buoni, con spiccata propensione per il gol. Inizia la sua carriera nel 99 a Locri in C2, categoria che frequenterà fino al 2004, indossando tra l’atro le maglie del Pergocrema  e dell’Igea Virtus, collezionando 174 presenze e 27 gol.

I campi polverosi, duri e aspri della C, sono il banco di prova adatto utile a formare in carattere e il temperamento di un calciatore.

Questo, il Catania sembra saperlo bene, tanto da affidargli le chiavi del suo centrocampo, in un campionato difficile come quello cadetto, dal 2005 al 2007, segnando 19 reti.

Con la squadra etnea, Caserta conquista nel 2007 quella promozione che in casa Catania, mancava da circa un ventennio. Spiazzando tutti, in primis i tifosi rossazzurri, che lo avevano eletto a loro idolo, nell’agosto 2007 con l’astuzia di chi ruba la ragazza al suo migliore amico, passa ai rivali di sempre del Palermo.

Questo “sgarro” è mal digerito dai tifosi che al ritorno del giocatore da avversario al “Massimino” non risparmiano il loro dissenso e lui li ripaga con il classico gol dell’ex L’esperienza palermitana, si è dimostrata redditizia dal punto di vista economico, ma non certo da quello calcistico, tanto che l’avventura in rosanero si conclude dopo poco più di un anno e con quell’unica gioia del gol vissuta nel  derby.

Lecce, Atalanta e Cesena sono le successive mete del giocatore (6 gol e 73 presenze) tra il 2008 e l’inizio del 2012. Il passaggio a Castellammare, nel gennaio del 2012, risulta esser comunque una scommessa vinta da parte del presidente Manniello che lo sceglie e lui, lo ripaga con due stagioni di ottima fattura che regalano ai campani due salvezze consecutive, prima della sfortunata stagione attuale.

Uno dei migliori aforismi di Winston Churchill recita: "Senza il coraggio le altre virtù non hanno valore". Mai frase è più indicata per descrivere la stagione della Juve stabia, il coraggio infatti è la prerogativa principale che certo non manca alle “vespe” che, nonostante le difficoltà, dimostrano di onorare il campionato e i propri tifosi.

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Lunedì 29 Aprile 2024
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