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ESCLUSIVA TB - Catanzaro, Biasci: "Promozione che parte da lontano. Con Vivarini e ‘Re Pietro’ piena sintonia. Io come Caputo? Magari. Sulla terza 'sorella' e i playoff di C…”

di Marco Lombardi

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Biasci
Biasci

Sedici gol per riportare il Catanzaro in Serie B con cinque giornate d’anticipo dopo un esilio durato 17 anni; e poi la fiducia di Vivarini, il tandem delle meraviglie con Iemmello e un paragone ‘ingombrante’: TuttoB.com ha intervistato Tommaso Biasci, bomber delle Aquile del Sud.

Novantatrè punti (+19 sul Crotone secondo) in 36 giornate di campionato (ne restano altre due) raccontano di un dominio assoluto: qual è stato il segreto del vostro successo?

“Il gruppo, che ha cominciato a plasmarsi già l’anno scorso. Io sono arrivato qui a gennaio 2022 e parlando coi senatori della squadra ho capito che il vero cambiamento è avvenuto proprio in quel periodo, attraverso un mercato di spessore e l’ottimo lavoro di mister Vivarini. A maggio abbiamo sfiorato la promozione in Serie B, venendo eliminati solo in semifinale playoff dal Padova, la mia ex squadra; poi in estate la società ha fatto le cose in grande, acquistando giocatori di alto livello, e subito ci siamo resi conto che era la volta buona per realizzare qualcosa di importante”.

Con mister Vivarini hai trovato quel feeling che, viceversa, non sei riuscito a instaurare a Padova con i tuoi ex allenatori a causa di un equivoco tattico.

“Sì, né con Mandorlini né con Pavanel per una questione prettamente di modulo; con i biancoscudati giocavo largo a sinistra nel 4-3-3, mentre le mie migliori stagioni le ho disputate da seconda punta. Prima di scegliere il Catanzaro tutti mi avevano parlato benissimo di Vivarini, così mi convinsi che scendere in Calabria sarebbe stata la soluzione giusta. Grazie al mister, infatti, giochiamo sempre nella metà campo avversaria e io vengo impiegato da seconda punta partendo da sinistra. Il ruolo che prediligo. In un anno e mezzo in giallorosso ho segnato tanti gol, a dimostrazione di quanto mi trovi a mio agio”.  

Appunto. Trentasei presenze (tra campionato e Coppa Italia) condite da 18 gol totali: il tuo record personale.

“Esatto. A Carpi, in C, ero capocannoniere con 14 gol, prima dell’arrivo del Covid che interruppe la stagione quando ancora mancavano tante partite da giocare; chissà come sarebbe andata… Certo, ho fatto anche meglio: 25 gol in Serie D, alla Massese, ma non è la stessa cosa; quello è tutto un altro calcio. Adesso restano due giornate di campionato più la Supercoppa di C e mi piacerebbe arrotondare ulteriormente il bottino”.

Il tandem con ‘Re Pietro’ Iemmello funziona a meraviglia.

“Alla grandissima, sia dentro che fuori dal campo. È un continuo cercare di migliorarci a vicenda. Lui è una prima punta, ma viene anche incontro, è molto bravo tecnicamente e non dà troppi punti di riferimento agli avversari. In campo mi aiuta a muovermi dove voglio e a volte succede che ci scambiamo anche i ruoli”.

Qual è stato, finora, il gol più bello realizzato nella corrente stagione?

“Ricordo con piacere la doppietta a Taranto e il gol-partita a Latina”.

Il tuo procuratore, Giorgio Parretti, in passato ha speso parole importanti nei tuoi confronti, paragonandoti a Ciccio Caputo.

“Sì, sorrido e spero un giorno di arrivare a giocare ai suoi livelli. Con la maturità giusta, a 28 anni, approdo in Serie B, categoria nella quale ho esordito ai tempi del Livorno guidato da mister Nicola quando avevo appena diciannove anni”.

Chi farà compagnia a Catanzaro e FeralpiSalò in Serie B?

“Vedo favorita la Reggiana. Prima della trasferta di Lucca avrei detto Entella perché i granata mi sembravano ‘cotti’, e invece… Il Cesena? É tagliato fuori. Detto ciò, ho amici che giocano a Chiavari quindi tifo Virtus, ma credo che la Reggiana, a maggior ragione dopo quanto successo l’anno scorso, non fallirà un’altra volta l’obiettivo”.   

In ottica playoff invece su chi punteresti?

“Il Crotone è la favorita numero uno, soprattutto se arriverà agli spareggi in una buona condizione e giocherà come sa. Ha saputo tenerci testa per una bella fetta di campionato e ha una rosa composta da tanti giocatori di categoria superiore. Poi non trascurerei il Vicenza, fresco vincitore della Coppa Italia di C che, in quanto tale, accederà direttamente alla fase nazionale dei playoff, e ovviamente nemmeno la perdente della volata tra Reggiana ed Entella”.

Torniamo a te, la prossima sarà la tua prima vera esperienza in cadetteria.

“Arrivo in Serie B molto carico, con qualche anno di ritardo. Ai tempi del Carpi ero corteggiato da diversi club cadetti, poi invece andai a Padova. Con i biancoscudati l’obiettivo sfumò in finale playoff, ai calci di rigore, contro l’Alessandria, mentre l’anno scorso, come detto, con il Catanzaro siamo stati eliminati in semifinale proprio dal Padova. E adesso finalmente ci siamo. Ho tanta fame di vincere e dimostrare il mio valore anche in una categoria superiore, nella quale sono certo che il Catanzaro, con qualche ritocco e seguendo l’esempio di Bari e Sudtirol, potrà fare bene”.  

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