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ESCLUSIVA TB - Danilo Pagni: ''Mi diverte il Lecce. Marroccu-Cellino stanno facendo benissimo a Brescia, mi aspetto molto dal Gregucci tris. E sul futuro...''

di Attilio Malena

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© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com

Si accettano miracoli, potrebbero anche cercarsi, soprattutto in tema di mercato: chi di miracoli se ne intende e' Danilo Pagni, uno dei grandi artefici della cavalcata Gallipoli prima e della storica salvezza con la Ternana, con un bagaglio d'esperienza notevole tra Sorrento, Salerno, Taranto e l'esperienza nell'area scouting del Milan.

In esclusiva ai nostri microfoni, il direttore sportivo fa le carte al campionato di B, soffermandosi su diversi temi: 

Il Palermo di Stellone ha bisogno di qualcosa o è già competitivo così?

- "L'arte più difficile per un direttore sportivo, soprattutto di Serie B, a gennaio, è quella di migliorare una squadra prima. Sono dell'opinione che l'importante è non fare danni. Se proprio dovessi intervenire, interverrei su un giocatore che spacca gli equilibri".

Per quanto riguarda l'espressione di gioco, quale squadra le è piaciuta fin qui e da quale si aspettava qualcosa in più?

- "Mi diverto a vedere il Lecce: quando sembra che non sia in partita la capovolge. È sempre alla ricerca del gioco, di soluzioni, anche cambiando gli interpreti spesso: complimenti, hanno un bel gioco. Mi ha deluso la Cremonese"

Si stanno facendo tanti nomi: Ceravolo, Dezi, Frattali, tantissimi nomi di ritorno dalla Serie A alla Serie B. Se fosse un direttore sportivo impegnato in questo momento nel mercato di B, quale giocatore prenderebbe a tutti i costi?

- "Dipende. Ogni società, ogni piazza e ogni posizione di classifica comporta un mercato diverso. Penso che di direttori sportivi bravi ce ne sono tantissimi, la migliore qualità è che deve essere creativo ma circostanziato alla situazione. Se ad esempio sono al Brescia è ovvio che punto Ceravolo. Se sono in una squadra che si deve salvare, come il Carpi, avendo una fetta di mercato più ristretta incomincio a pensare anche all'estero, soprattutto per qualche giovane, magari cercando una partnership con una squadra di Serie A. Ovviamente ci devono essere le condizioni. Chi prende Ceravolo ovviamente sposta un po' gli equilibri in attacco, poi nel calcio può succedere di tutto. Vedo un Brescia molto più addentrato nella Serie B, sta investendo nelle strutture, ha un direttore sportivo che riesce a domare il grande Cellino. Bisogna dare atto alla coppia Cellino-Marroccu che stanno facendo benissimo"

 Secondo lei Tonali è pronto per il salto di qualità?

- "Tonali qualche anno fa era fuori dai radar della Primavera, oggi è all'apice della sua maturazione. Io se fossi un ds di Serie A lo prenderei per il rapporto economico, perché poi quando hai concorrenza con le società inglesi diventa difficile. Per le caratteristiche che ha non è un Pirlo, è un ragazzo dalle grandissime capacità, ha spiccata iniziativa. È un giocatore che fa le due fasi, è un grande catalizzatore, ma non è un Pirlo, fermo restando che per quello che esprime il calcio italiano in questo momento Tonali eccelle nel suo ruolo. Anche Torreira giocava e non giocava a Pescara e io mi spinsi nei suoi confronti: dicevano che era piccolo, ma nessuno aveva tenuto in considerazione il fatto che Torreira vincesse tutti i contrasti e recuperasse una marea di palloni e avesse grande qualità e infatti ci fu l'esplosione alla Sampdoria. Tonali in questo momento è un golden boy ed è un patrimonio del calcio italiano. Da fonti bresciane mi dicono che è un ragazzo con la testa sulle spalle, tanto che era messo fuori dai radar della Primavera"

Cosa si aspetta dalla Salernitana? Un mercato per fare il salto di qualità o per rimanere così?

"Dal Gregucci tris mi aspetto tanto, però è giunta l'ora di programmare la Serie A. Fabiani, Lotito e Mezzaroma sono un trittico perfetto, coronato da un pubblico straordinario da Serie A. Fabiani, Mezzaroma e Lotito sono una garanzia. Dal Gregucci tris ci si aspetta molto e se Gregucci ha lasciato la collaborazione con la Nazionale significa che ci crede veramente. Sono un sostenitore di Gregucci".

Da chi si aspetta il colpo di questo mercato? Dal Crotone?

"Al Crotone sembra essersi spezzata la magia, prima chiunque andava faceva bene. Ricordo però un aneddoto di quando per il Crotone si parlava di problemi economici, in C1 nell'anno di Moriero, e poi vinse i play-off contro il Benevento. Il Crotone rappresenta la Calabria e ha la pelle tosta. Sono sicuro che si rialzerà più forte di prima. Sembra però che quella magia dove chiunque andava faceva bene sia terminata.

E sui settori giovaili?

''Sono sempre per migliorare le capacità  coordinative della tecnica. I centimetri mi interessano poco, per me contano tecnica, abilità e scelta. Il problema dei giovani è quello che non si ha il coraggio di anticipare il loro esordio. In tutte le altre nazioni questo non avviene. Quando si avrà il coraggio di anticipare un po' i tempi, mettersi in linea con il target europeo, qualche risultato in più lo avremo".

E il futuro cosa può riservare?

''Magari sta già riservando qualcosa''.

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