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ESCLUSIVA TB - Frosinone, Blanchard: "Secondo posto? Non ci penso. Ecco le differenze fra B e Lega Pro. Attaccanti avversari? Non ho paura di nessuno..."

di Redazione TuttoB.com

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© foto di Federico Gaetano

Tanta grinta, voglia di fare bene e spirito di squadra. Il Frosinone è partito in quarta rivelandosi una delle sorprese della Serie B e ha tutta l’intenzione di affermarsi dimostrando di poter competere come tutte le squadre in gara e forse anche qualcosa in più. In vista del “Derby delle neo promosse” contro il Perugia di domenica sera, Leonardo Blanchard ci ha raccontato in esclusiva quali sono gli obiettivi della squadra e cosa vuol dire vestire la maglia di una nuova arrivata che però crede tantissimo nelle proprie potenzialità.

Era dal 2008/09 che una neo promossa non era capolista alla settima giornata invece quest’anno il Perugia guida a 14 punti e il Frosinone segue al secondo posto a quota 12. Ti aspettavi un impatto del genere con la Serie B?

“Conoscevo il gruppo già dallo scorso anno e conoscendo il carattere di questa squadra, non potevo che aspettarmi prestazioni importanti di questo tipo. Abbiamo portato a casa anche dei punti quindi dobbiamo continuare così per raggiungere la salvezza. Siamo secondi? Non ci voglio nemmeno pensare”.

A proposito del gruppo, cos’è cambiato dallo scorso anno? Pensi che la squadra si sia rinforzata?

“Credo che la differenza sostanziale sia che chiunque entri a far parte di questa squadra riesca ad assumere la mentalità del gruppo che viene trasmessa dal Mister e da chi ne fa parte. I nuovi arrivati sono stati bravi a calarsi in questa mentalità vincente, che non ti fa mai mollare un cm in modo da portare a casa i tre punti qualunque sia l’avversario del sabato. Non credo di aver visto né un miglioramento né un calo anche perchè i ragazzi che hanno lasciato Frosinone sono stati sostituiti da altri giocatori che stanno facendo altrettanto bene. L’importante però, è che chi entra nel gruppo abbia la mentalità positiva che ci caratterizza e remi dalla stessa parte dei compagni. In questo ambiente la mentalità è questo valore che è necessario acquisire il prima possibile”.

Sei al primo anno in questa categoria: che differenze hai notato tra Lega Pro e Serie B?

“La differenza sta sia sul piano fisico che su quello tecnico. In Lega Pro quando c’è un calo le conseguenze talvolta sono meno pesanti e immediate, invece in Serie B sto imparando che se si molla anche 30 secondi, l’attaccante avversario ne approfitta e riesce a segnare. Questo perché ci troviamo davanti giocatori più preparati, adatti a questa categoria mentalmente e fisicamente. Tenere la concentrazione al 300% e sbagliare il meno possibile insomma, è fondamentale. Tuttavia mi sento di dire che abbiamo davanti due campionati abbastanza simili parlando di qualità, il vero gap si può invece notare tra Serie B e Serie A”.

Sempre parlando di Lega Pro, il Pisa poteva salire in B al posto del Vicenza, che alla fine ha vinto il ballottaggio. Avendo affrontato anche i nerazzurri durante la scorsa stagione, quale delle due formazioni a tuo parere era la più pronta alla promozione e quale avresti preferito affrontare quest’anno?

“Vicenza e Pisa sono due piazze importanti che portano anche molti tifosi allo stadio. La prima è una squadra tosta che è sempre riuscita a salvarsi, che ha esperienza nel campionato cadetto. Da toscano però, nonostante tra noi nati dalle parti di Grosseto e loro dell’alta toscana ci sia un po’ di rivalità, sarei stato più contento di incontrare il Pisa all’Arena Garibaldi anche per l’atmosfera creata dai tifosi, è una società che merita di sbarcare in un campionato più prestigioso di quello in cui milita al momento. Magari li incontreremo l’anno prossimo”.

Ma torniamo alla Serie B in cui state sorprendendo tifosi e addetti ai lavori, quali sono i vostri punti di forza?

“La fame, la voglia di dimostrare a questa categoria che possiamo competere con tutti, la voglia di non mollare mai, cosa che dimostriamo segnando e crescendo spesso durante il secondo tempo. Sono tutte caratteristiche che abbiamo nel nostro DNA ed è grazie a queste lottiamo fino a che l’arbitro fischia la fine e siamo dentro gli spogliatoi. Fame, forza e spirito di gruppo sono l’arma in più e ci potranno permettere di raggiungere la salvezza il prima possibile. Affrontare 11 uomini che remano tutti dalla stessa parte e si aiutano l’un l’altro del resto, non è facile, anzi”.

Disponete quindi delle qualità che servono ad avere un rendimento continuo e a fare un campionato di alto livello?

“Le qualità per raggiungere la quota salvezza ci sono, ma sappiamo anche che da neo promossa sarà tutt’altro che facile. La Serie B è davvero complicata, ma credo in questo gruppo. Il nostro dovere intanto è prima di tutto quello di guardare i nostri risultati, non quelli delle altre, affrontando partita per partita cercando di giocare per vincere in modo da raggiungere la quota che ci permetterà di giocare in questo campionato anche la prossima stagione”.

Quindi l’obiettivo del Frosinone è…

“Assolutamente la salvezza. Una volta raggiunta quella cifra allora magari potremo pensare anche ad altri traguardi da tagliare”.

Domenica sera, quella col Perugia, sarebbe una sfida promozione se il campionato stesse per finire. Come arrivate a questa sfida? Che gara ti aspetti?

“Se fosse davvero l’ultima partita firmerei oggi per il pareggio in modo da festeggiare sia noi che loro a fine gara. Però non è l’ultima e in palio ci sono i tre punti che ci avvicinerebbero all’obiettivo salvezza cosa che entrambe le squadre vogliono, quindi scenderemo in campo per vincere come facciamo sempre. Del resto quando si gioca per conquistare il risultato di solito o vince o si pareggia, se invece si gioca per non perdere è più facile fallire. La nostra indole è quella del primo caso, il catenaccio? Non è nella nostra mentalità”.

Da difensore, chi è il giocatore avversario che temi di più in questa partita? Quello che può mettervi maggiormente in difficoltà?

“In B sono tutti forti e anche il Perugia dispone di ottimi giocatori sia in attacco che a centrocampo. Tuttavia caratterialmente, e non lo dico per essere presuntuoso, amo misurarmi con attaccanti di valore, poi chissà in futuro se mi ritroverò ad affrontare professionisti del calibro di Ibrahimovic non dormirò la notte prima, ma per ora non ho paura di niente e nessuno. Tutto ciò naturalmente nel rispetto degli avversari: “rispetto per tutti, paura di nessuno”.dovremo stare attenti a tante piccole cose perché la differenza tra noi e loro starà sicuramente nella fame, nella cura dei dettagli e in chi arriverà per primo sulla palla”.

 

Nicole Gomena

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