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ESCLUSIVA TB - SPAL, Lazzari "Vi racconto la mia SPAL. Rischiavo di smettere, ora mi vuole la Serie A..."

di Nicole Gomena

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© foto di Jacopo Duranti/TuttoLegaPro.com

Crea iniziative, assist, occasioni per segnare anche su rigore, sembra sempre correre al doppio della velocità degli avversari tanto da spingerli alle volte ad usare le maniere forti, poi però si rialza e invoglia anche gli osservatori arrivati a Ferrara dalla Serie A a correre, sì, per accaparrarsi le sue prestazioni. Mentre la concorrenza lavora in vista della fine della stagione, la SPAL si coccola Manuel Lazzari, uno dei talenti che hanno contribuito alla promozione in B e che sta continuando a rendere "big" la compagine di Semplici, ormai proiettata verso grandi obiettivi. Ma come diventa grande una neo promossa? Come ci si trasforma in colonne portanti di una formazione quando chi dovrebbe lanciarti decide invece di escluderti? Tutto questo ce lo ha raccontato lui, quel ragazzino ora cresciuto che aveva anche pensato di appendere gli scarpini al chiodo.

Il pareggio contro il Pisa è valso, anche se per poche ore, il primo posto in classifica. Come cambiano le prospettive da capolista?

“Trascorrere anche qualche ora in quella posizione è un’emozione grande, naturalmente inaspettata per tutti. Tuttavia dobbiamo pensare che mancano ancora 14 partite e a come affrontarle, le prospettive non cambiano”.

Vincere aiuta a vincere. Dalla promozione in Lega Pro fino ad oggi, l’abitudine ai risultati positivi è servita a costruire una mentalità nonché una squadra vincente anche in B?

“La base per arrivare alle vittorie è stata data prima di tutto dal Mister e dal gruppo storico, un organico che non prevede gerarchie: chi entra in campo lo fa sempre mettendo le proprie doti al servizio della squadra. Insieme abbiamo lavorato tanto sin dal percorso in Lega Pro costruendo la mentalità che ci ha permesso di collezionare risultati positivi, di conseguenza l’entusiasmo che ha portato la vittoria del campionato la scorsa stagione ci ha aiutati a mantenere questa scia positiva anche in B”.

Quale sarà il segreto per rimanere in alto fino a fine campionato?

“Rimanere umili senza cambiare metodi di lavoro e allenamento. L’abbiamo fatto sin dalla prima giornata ed è così che siamo arrivati in alto”.

Parliamo di te, sei ormai insostituibile negli undici di Semplici. In cosa sei migliorato in questa stagione e in cosa invece vorresti migliorare?

“Ho abbandonato quella timidezza che alle volte mi portava quasi a nascondermi in campo, la Serie B mi ha reso consapevole dei miei mezzi: ora so quanto posso realmente dare alla squadra. A questo proposito vorrei riuscire a fare più assist, ne ho fatti 3-4 nel girone di ritorno, meglio anche delle stagioni passate, ma se dovessi riuscire a migliorare ancora, la squadra segnerebbe anche di più”.

Ad oggi puoi dire di aver fatto la gavetta partendo dalla mancata conferma negli Allievi a Vicenza e passando per la Serie D. Cosa ti ha aiutato a mantenere una tale costanza da farti diventare il giocatore a cui si interessano club di Serie A, senza perdersi come succede a molti giovani?

“Ricordo quando il Vicenza prese la decisione di non riconfermarmi, un periodo davvero difficile tanto da farmi pensare seriamente di smettere. Io ero giovane, ma per fortuna a sostenermi c’erano i miei genitori: è stato anche grazie a loro che ho deciso di ricominciare dalla Serie D lottando senza mai mollare e imparando ad affrontare ogni avversità. Il loro appoggio e la loro presenza adesso mi permettono di guardare i risultati raggiunti, non potrei essere più felice della scelta presa nonostante quel momento buio”.

A questo proposito, le chiamate dalla massima serie durante il mercato di gennaio non ti hanno fatto vacillare pensando ad una partenza anticipata?

“Sentire le voci di interessamenti dalla Serie A è qualcosa di emozionante, soprattutto per uno come me che mai avrebbe pensato di arrivare a livelli così alti. Il mercato ha comunque rivelato come le voci si siano rivelate chiacchiere, nulla di concreto insomma, ma a fine stagione valuteremo la situazione”.

Tra le prossime avversarie Carpi, Frosinone, Novara e Bari nell’ultimissima giornata. Chi temi di più?

“Sono tutte squadre fortissime. Il Frosinone è in testa alla classifica, è una squadra compatta, difficile da battere, il Bari poi aveva già una rosa competitiva prima del mercato e ora è stata ulteriormente rinforzata. Noi però conosciamo i nostri mezzi e il nostro valore, se siamo secondi non è certo per caso”.

Forse è troppo presto per parlarne e come si suol dire “non succede”, ma se succede?

“Non oso pronunciarmi! Per ora mi limito a considerare motivo d'orgoglio la salvezza raggiunta che a inizio stagione rappresentava l’obiettivo primario. Ora, in quattordici partite, il traguardo minimo sono i playoff e quello massimo la promozione diretta, ma si sa che in Serie B può succedere di tutto!”.

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