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ESCLUSIVA TB - Varese, Miracoli: "Mi ispiro a Toni e sogno la Serie A con il Genoa"

di Redazione TuttoB.com

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© foto di Marco Farinazzo/TuttoLegaPro.com

Due presenze da titolare e già due reti con la maglia del Varese. Luca Miracoli ha conosciuto la Serie B e la Serie B ha conosciuto questo nuovo talento arrivato dalla Lega Pro, dove, con la Feralpi Salò è andato a segno 26 volte in tre stagioni (13 nell’ultima). Sembra insomma che il club lombardo possa contare su una pedina importante, che prima non aveva potuto conoscere a causa di un inforunio, e che vanta un gran talento e una forte mentalità. L’attaccante classe ’92 infatti, intende costruire la sua carriera su una base di impegno e testa, fattore mentale che gli ha permesso di affrontare al meglio qualunque situazione e fisico col quale ha segnato la sua prima rete nel campionato cadetto.  

Si può dire davvero Miracoli di nome e di fatto per le vicende del Varese? Vincere sta diventando così difficile?

“C’è molto equilibrio tra le squadre in questo campionato, però abbiamo trovato una continuità e pian piano stiamo crescendo. Domenica abbiamo fatto una partita straordinaria e abbiamo meritato la vittoria come probabilmente la meritavamo a Frosinone in settimana. L’importante ora sarà riuscire a mantenere questo livello, solo così riusciremo a vincere tante altre gare”.

Qual’è la vera identità di questa squadra e dove può arrivare?

“La nostra è un’identità vincente, affrontiamo ogni partita per portare a casa i tre punti, per imporre il nostro gioco e pensiamo solo a quello che possiamo fare noi senza stare a guardare i moduli degli avversari e tutto ciò che li riguarda. Che traguardi possiamo raggiungere? Non avrò molta esperienza in B essendo appena arrivato, ma credo che prima di porsi obiettivi concreti si debba pensare a raccogliere più punti possibile ogni sabato. Man mano ci renderemo anche conto di dove possiamo arrivare”.

Alla prima esperienza in questo campionato, cos’hai trovato di diverso rispetto alla Lega Pro in cui militavi con la maglia della Feralpi Salò?

“In B c’è più esperienza in generale, troviamo anche tanti calciatori che hanno giocato più anni in questo campionato o anche in Serie A, c’è una maggior lettura delle giocate e della partita stessa. Qui si compete con professionisti in grado di interpretarne ogni singolo momento. Tutti questi aspetti fanno sentire di più il salto che si fa quando si lascia la Lega Pro”. 

Parliamo invece di te come singolo. Anche dato l’infortunio da cui hai dovuto recuperare, la tua era solo la seconda partita da titolare in B e dopo la doppietta già si dice che “si sentirà parlare di te”. Sei d’accordo con queste voci? Se sì, per cosa pensi che riuscirai a farti notare?

“A causa dell’infortunio che mi ha tenuto fermo un mese e mezzo sono stato costretto a saltare la prima parte di campionato, ma ora sono tornato nella mia forma ottimale e come sono sceso in campo a Frosinone sono riuscito a fare bene come contro il Modena, partita in cui ho anche segnato una bella doppietta. Ora sicuramente ci tengo a farmi notare per i gol segnati, ma anche per il lavoro che faccio per la squadra”.

Primo gol in B e doppietta nello stesso match, dedichi a qualcuno questo primo traguardo?

“Sì, lo dedico alla mia ragazza che si è laureata in settimana, cerimonia alla quale non ho potuto assistere a causa della trasferta a Frosinone, e a mio nonno che ha atteso tanti anni per vedermi segnare in tv. Finalmente sono riuscito a regalargli questa gioia”.

Hai trovato l’esultanza che dicevi di doverti ancora inventare?

“In realtà non ci penso tanto. Subito dopo il gol faccio quello che mi sento, sono istintivo da questo punto di vista”.

Istintivo nelle esultanze, ma razionale nel resto. Hai anche segnato la tua prima rete in B di testa, qualità che sembra contraddistinguerti anche fuori dal campo. Poco tempo fa infatti, avevi anche dichiarato di non voler mollare gli studi, percorso che poi hai dovuto interrompere per seguire al meglio gli impegni calcistici. Quanto conta però l’istruzione anche in un mondo dove i “pezzi di carta” non sono indispensabili e ci si guadagna bene da vivere?

“Io credo che la testa sia fondamentale, sia intesa come mezzo per segnare che come mentalità, dedizione al lavoro, passione ecc. Io sono contentissimo di aver seguito il percorso di studi che ho fatto anche grazie alla mia famiglia che mi ha supportato e credo che mi possa tornare molto utile anche in ambito lavorativo, quello del calcio ormai. Questo perché con un’istruzione alle spalle si riesce a reagire a svariate situazioni con intelligenza, riuscendo a controllare maggiormente le emozioni. Avere una cultura è molto importante, tanto che cerco di tenermi aggiornato il più possibile attraverso i libri, pur avendo messo temporaneamente da parte la carriera universitaria infatti, continuo ad interessarmi alle cose che più mi appassionano. Consiglio a chiunque riesca, di provare a conciliare lavoro e cultura”.

Quali sono queste passioni che continui a coltivare?

“Sto provando a riprendere e studiare l’inglese, che ho un po’ abbandonato dopo la scuola. In più sto cercando di informarmi il più possibile su ciò che riguarda l’alimentazione e tutti gli aspetti del corpo umano, argomenti di rilievo anche nella mia professione”.

Conte sostiene che questo calcio abbia bisogno di grandi uomini: a questo proposito, credi che per costruirti una carriera nel mondo del pallone la testa sia un fattore importante?

“Confermo, la mentalità è fondamentale per fare bene in questo ambiente. Sono convinto che la testa costituisca molto più del 50% del valore di un giocatore. E’ importantissima sotto tutti gli aspetti”.

Nato a Genova e tifoso del Genoa, squadra che tra l’altro possiede la metà del tuo cartellino, punti a tornare in rossoblù, dove tra l’altro sei partito?

“Sogno di tornare a Genova, è lì che sono nato e lì che sono cresciuto nel settore giovanile con cui ho vinto molti trofei: Scudetto, Coppa Italia, Super Coppa… quindi l’obiettivo è quello di giocare a Marassi e festeggiare sotto la Nord. E’ questo che mi spinge a lavorare duro ogni giorno per migliorare ogni aspetto del mio essere calciatore, per riuscire a tornare a vestire la maglia rossoblù”.

Il Genoa di Gasperini sta facendo molto bene per ora, c’è qualche giocatore a cui ti ispiri dei rossoblù o di altre squadre?

“Il Genoa sta facendo molto bene, Gasperini ha costruito una squadra solida, quadrata, ha formato una rosa con giocatori di qualità e sono contentissimo sia per la società che per tutti i miei amici che ogni domenica vanno in Gradinata Nord. Il giocatore a cui mi ispiro? Luca Toni anche se abbiamo caratteristiche un po’ diverse. Mi piacerebbe essere paragonato a lui, è un attaccante davvero forte dal quale mi piace prendere spunto”.

 

nicole gomena

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