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Parma, il ds Pederzoli: “Dobbiamo riprendere la via con determinazione”

di Redazione Milano
Fonte: www.parmacalcio1913.com

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Le dichiarazioni del direttore sportivo crociato Mauro Pederzoli, durante la conferenza stampa rilasciate ai giornalisti nella sala stampa del Centro Sportivo di Collecchio.

“Sono qua come direttore sportivo e responsabile dell’area tecnica perché sento sia giusto in questo momento far sentire la voce, l’ho fatto nel recente passato già con qualcuno dei presenti. L’ho fatto sabato in un momento concitato a Cosenza con i nostri tifosi, dopo la sconfitta. Ma oggi più che mai è giusto essere qua. L’atmosfera ambientale non è serena, figlia di un girone di ritorno partita non con i risultati che ci aspettavamo. Voglio prima di tutto lanciare un messaggio che deve essere una premessa e deve essere chiaro: qui c’è una società coesa, che lavora e che crede nel lavoro che sta facendo. Questo lo voglio dire a scanso di equivoci: qui c’è una proprietà e un presidente sempre presenti, se non lo è fisicamente è costantemente in contatto, coinvolto in ogni scelta tecnica e non. Alle tante illazioni rispondiamo che qui c’è un lavoro di un Club unito, convinto e determinato. Il mercato è stato figlio di tutto questo, di una strategia ponderata e condivisa con la proprietà e con l’area tecnica, che intendo l’area che rappresento e quella di Fabio Pecchia con tutto il suo staff. Nell’ultimo mercato abbiamo fatto delle scelte, alcune possono essere impopolari, possono non piacere, ma fa parte del nostro lavoro prenderle. E sulla base di queste scelte arrivano i giudizi, i pensieri, che io accetto e ascolto. Ma è chiaro che nel mercato ci sono momenti parlando di quello in cui vanno prese delle scelte. Però le scelte sono state fatte con una coscienza tecnica e di lavoro, sono state fatte con un pensiero e una condivisione fra tutti. Ognuno poi è libero di analizzarle come meglio crede. Nel merito, è arrivato un giocatore, come Zanimacchia, funzionale, giovane, forte, e ben conosciuto dall’allenatore. Sulle uscite credo sia giusto fare una premessa: chi è uscito lo ha fatto sentiva forte l’esigenza di cambiare aria, mi riferisco soprattutto a Tutino e Romagnoli, che di fronte a proposte ricevute ci hanno chiesto di andare. Oosterwolde è un discorso diverso, è un’operazione che ha avuto dei risvolti economici importanti. Il mercato è finito, per noi oggi la rosa è completa, equilibrata, vogliamo dare assolutamente continuità al lavoro del tecnico, vogliamo proseguire il lavoro cominciato a Pejo e ribadire con convinzione e fiducia, ma dare anche responsabilità, alla squadra. Questa è la premessa doverosa da fare”.

Le scelte sono condivise, l’ho sempre detto. Al Parma si lavora di squadra anche fuori dal campo, anche se si parla di mercato. Sono scelte condivise dalla proprietà, dalla direzione sportiva, dallo staff della direzione sportiva, dall’allenatore e dal suo staff. Scelte condivise sempre, altrimenti non si farebbero. L’obiettivo è quello di proseguire con la crescita della nostra squadra, che è fatta in un certo modo e con un certo criterio. Con giocatori giovani e meno giovani, affiancati da giocatori più maturi. E avere questa identità. Ovviamente vincere le partite, non è che sono qui a dire il contrario. Quello che è importante è proseguire il percorso con la nostra mentalità e la nostra filosofia, societaria e tecnica. Siamo il Parma, siamo una società ambiziosa. Il concetto è quello di crescere, di cosa dobbiamo parlare? Veniamo da una sconfitta orrenda, dobbiamo riprendere la via che abbiamo perso con determinazione, con voglia, con passione e andiamo avanti. La reazione del Presidente  è determinata, non è contento della sconfitta di Cosenza e del decimo posto in classifica. Ma non si muove di un millimetro rispetto alla sua determinazione di riuscire a fare un Club che possa davvero dare soddisfazioni a tutti, non si muove di un millimetro. La sua presenza, il suo pungolo, sono continui. Serie A? Noi abbiamo sempre parlato di un percorso che è iniziato, dell’idea, della voglia, della determinazione di costruire un’identità forte e tecnica, con ambizione. E su questo percorso siamo. Purtroppo il nostro percorso non è lineare, si sale, si scende, c’è una curva, si cade e ci si rialza. Se cadiamo ci rialziamo. E siamo convinti di avere una rosa che possa proseguire in questo percorso di crescita con estrema ambizione. Poi i conti li faremo alla fine, ma c’è grande convinzione nei nostri giocatori e nel lavoro del nostro allenatore”.

“La storia di Romagnoli è semplice: abbiamo letto e sentito che ha dato atto a varie interpretazioni. Invece è molto semplice. L’ultimo giorno di mercato, nella tarda mattinata, è arrivata la proposta del Lecce. A quel punto Romagnoli ci ha manifestato in maniera decisa la voglia di tornare in Serie A. Allora, noi come Club, in tutte le sue forme, abbiamo analizzato la situazione e di dare il via libera al trasferimento, nella convinzione che abbiamo un numero di difensori più che sufficiente per consentire all’allenatore di schierare una linea competitiva, tenendo conto che da lunedì tornerà con noi Elias Cobbaut. L’arrivo mancato di un attaccante? Prime punte ne abbiamo tante, poi ognuno si farà la sua idea. Questo è un altro discorso. Al Parma non mancano le punte, il nostro allenatore ci ha abituato a ragionare più da reparto offensivo piuttosto che altro. E abbiamo potenziato il reparto offensivo con Luca Zanimacchia. E’ chiaro che ci aspettiamo molto da tutti i giocatori, ci aspettiamo di più anche dagli attaccanti, questo è evidente. L’esplorazione è l’essenza del nostro lavoro. Al Parma abbiamo una struttura di scouting che funziona a pieno regime e tiene sott’occhio tutto il mondo, per questo abbiamo calciatori che arrivano da paesi diversi. Per questo mercato eravamo convinti, l’obiettivo di questo mercato era Luca Zanimacchia, che è stato un obiettivo anche quest’estate. Le richieste? Tantissime richieste per i nostri giovani, gennaio è stato molto impegnativo per dire no ai nostri giocatori più giovani. Uno lo abbiamo dato (Oosterwolde, ndr), perché abbiamo considerato che ne valeva la pena. Dal punto di vista emotivo viene vista la Prima Squadra Maschile, ma il nostro Parma ha anche intorno altre cose. Il Settore Giovanile, il Settore Femminile, a cui il Club dedica tempo e spazio, ma non togliendolo alla Prima Squadra Maschile. Anzi, tutt’altro! L’idea della proprietà è di costruire un Club altamente strutturato che dia importanza a tutti questi aspetti. Il nostro lavoro è andato avanti, la squadra femminile ha fatto una campagna di acquisti e vendite, e lo stesso è stato per il Settore Giovanile. I giovani stranieri? C’è un abisso per i costi fra una giovane promessa straniera e una italiana, ma soprattutto c’è una grande esposizione di carriera, un 2005 straniero ha già molte più presenze in Prima Squadra di un italiano. Questo accelera la carriera, ma ci sono tante motivazioni. Il clima nello spogliatoio è eccellente. Sono trenta ragazzi, è chiaro che chi gioca di più, come in tutte le squadre del mondo, è più contento di chi gioca di meno. Credo che sia una premessa scontata e mi dispiace perfino farla. Il Parma non si differenzia dalle altre: il gruppo c’è, lavora tutti i giorni bene. Poi qualcuno era meno contento di altri e davanti alla possibilità di andare, si è espresso con noi. Penso sempre che, al di là delle qualità tecniche, sia fondamentale avere nel gruppo persone che ci vogliono stare, si tratta di convinzione, di determinazione, di voglia, di continuare questo percorso che abbiamo iniziato insieme. Di voglia assoluta”.

Ho parlato con loro e con tutta la squadra a Cosenza, ho letto il comunicato di oggi. Mi dispiace questa insoddisfazione. Ma abbiamo troppo rispetto per poter giudicare qualsiasi scelta che loro fanno. Ai tifosi bisogna sempre dire grazie, ci seguono sempre e ci criticano ma per amore. E lo dico sempre: tocca a noi dare a loro, e non viceversa. Siamo colpiti dall’onda emotiva della sconfitta di Cosenza, dopo una prestazione non all’altezza. Però questa squadra, che ha perso troppo, su questi valori non ha mai tradito. Per impegno, passione, determinazione, voglia, le ha sempre messe in campo. Anche quando non siamo riusciti a ribaltare punteggi che ci vedevano soccombere, non ha mai arretrato di un passo. Poi c’è una ricetta univoca, se no saremmo già migliorati. E’ un lavoro costante, un lavoro sull’autostima individuale e collettiva, ci sono considerazioni tecniche, tattiche, psicologiche. E’ un lavoro che impegna tantissimo soprattutto lo staff tecnico. Siamo coscienti che la posizione in classifica non è quella che volevamo e che vogliamo avere, però avanti. Se abbiamo perso qualcosa ce lo andiamo a riprendere con quei valori lì: con la passione, con la determinazione, con la ferocia. La classifica non ci piace, ma secondo noi quello che non andava fatto era mettere a rischio il lavoro che Pecchia ha iniziato mesi fa, su una rosa che consideriamo all’altezza della situazione. E’ vero che abbiamo fatto un calciatore in entrata, altre ne hanno fatti di più. Sarà poi il campo a determinare le scelte. All’interno del Club c’è la convinzione, condivisa da tutti, che può migliorare. Il gruppo è cambiato tanto rispetto a quello della Serie A, qualcuno è rimasto, ma gruppo cambiato tantissimo. E’ cambiata la guida tecnica, questo conta tanto. In questo percorso di crescita non c’è linearità, ci sono dei momenti di assestamento e ci sono dei miglioramenti. E’ evidente che ci sarebbe piaciuto vincere tutte le partite. E’ un percorso difficile, ci vuole convinzione, ci vuole freddezza e lucidità di tenere la barra dritta anche in momenti anche così complicati. Il ritorno da Cosenza vi garantisco non è stato piacevole, la squadra aveva la faccia di chi ha perso. Non ho percepito indifferenza dei calciatori, la squadra sente forte la responsabilità nei confronti dei tifosi, della città e della maglia. La sente forte. Ora che non riusciamo a ricambiarla in questo momento come tutti vorremmo, è indiscutibile. Ma è altrettanto indiscutibile che c’è questo feeling, questa voglia di uscire di tornare a poter sorridere tutti”. 

“Eravamo coscienti che in estate avevamo una rosa ampia, perché era una rosa che ci doveva portare fino alla fine. Così sarà, ma l’abbiamo ridotta per le ragioni che ho spiegato. Resta una rosa corposa, non siamo in pochi o che l’allenatore abbia poche scelte. E’ una rosa corposa, equilibrata, consente cambi di ruolo, cambi di caratteristica, con giocatori polifunzionali. Charpentier? Sta bene, sta acquisendo anche minutaggio. Ci può dare tantissimo, perché è strutturato, ha grandi qualità nell’area di rigore sia nel gioco aereo sia nel gioco a terra, ha grande fisicità, oltre a senso del gol. I rinnovi di contratto? Non abbiamo parlato con nessuno, in questo momento è evidente che dobbiamo essere concentrati sul campo, per migliorare il nostro rendimento e i nostri risultati. Poi si parlerà del resto“.

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