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Parma, Pecchia: “Testa bassa e pedalare. Uno alza la testa a fine campionato"

di Redazione Milano
Fonte: www.parmacalcio1913.com

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Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, durante la conferenza stampa di presentazione della partita contro l’Ascoli, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.

“Abbiamo recuperato Ansaldi e Camara, Ansaldi è stato ai margini solo per pochissimo tempo. Ha avuto una settimana per recuperare. Molto positivo, c’è quasi tutto il gruppo a disposizione, non avremo sabato Delprato per un problema alla spalla. Portarlo significava peggiorare la situazione, per il resto il gruppo ha lavorato molto bene. A fine gara (contro la Ternana, ndr) c’era un filo di amarezza, poi se si analizza la partita a fondo, gli avversari e per come si è sviluppata la partita, deve dare a tutti una forma di realismo, bisogna guardare con più praticità. Abbiamo affrontato una squadra iniziando in malo modo, ma poi c’è stata una grandissima reazione. A mio avviso, una gran bella partita nel primo tempo: abbiamo rimediato con grandissimo merito. Al di là dei due gol annullati che erano assolutamente irregolari, noi abbiamo provato a giocarcela e a vincerla fino alla fine. Poi il verdetto è quello del campo e il pareggio ce lo siamo tenuti stretti, perché tante volte siamo usciti dal campo con molto meno. Deve dare a tutti la giusta consapevolezza che ci può stare il risultato, ma la prestazione è di spessore“.

“Gli attaccanti sono sempre sotto i riflettori, se non entrano nel tabellino dei marcatori. Noi ci aspettiamo, ma anche in primis Bob, di ritrovare il gol. E’ chiaro che nell’ultimo mese è stato più complicato il suo lavoro, anche settimanale. Questa è la cosa che più mi dà dispiacere, perché da parte sua c’è voglia e volontà di dare il contributo. Tante volte però, dopo l’infortunio di novembre o fine mese, il periodo è stato complicato. Ma se continua a lavorare e a dare continuità al lavoro, io non ho alcun dubbio che possa continuare a trovare la via del gol. Charpentier? Gabriel è un discorso diverso, rispetto a Inglese. Nell’ultimo mese ha dato una continuità tale che può essere preso in considerazione. Il fatto che sia stato tanto tempo fuori, incide per il tipo di giocatore. Da qualche settimana noi ci aspettiamo molto da lui e, in termini di contributo, è un calciatore di valore e sicuramente è alla stregua degli altri. Prima era da tenere con molta attenzione, adesso è al livello degli altri“.

“Testa bassa e pedalare. Uno alza la testa a fine campionato. Ora è diverso rispetto agli altri: il Frosinone sta facendo qualcosa che non è normale, quindi ha dato uno strappo veramente importante al campionato con merito e qualità. Per il resto c’è una forbice molto ristretta e questo determina un campionato molto equilibrato, molto di più rispetto agli anni passati. C’è poco differenza fra le squadre, regna ancora di più l’equilibrio. Testa bassa, pedalare, senza fare calcoli e pensare alla partita con l’Ascoli. Noi dobbiamo pensare a preparare le partite e vincerle, la vera differenza è quella. Pensare a una partita alla volta. Senza farsi prendere troppo dall’ansia, mantenere l’equilibrio, perché i giochi si definiscono e tante cose si possono definire anche all’ultima giornata. E la squadra deve essere pronta a tutto. A partire da Ascoli, dove c’è lo stesso gruppo dell’anno scorso, a parte qualche cambio e l’allenatore. L’anno scorso ha fatto un grande campionato, è arrivato nei playoff, è una squadra da affrontare con grandissima attenzione. Il gruppo ha già ottenuto dei risultati straordinari lo scorso anno. La partita di sabato con il cambio di allenatore porta sempre un’attenzione maggiore: il gruppo loro è lo stesso, rispetto all’anno scorso a parte Gondo e Forte, va avanti da tempo. Sarà molto particolare come partita, non si snatureranno. Hanno fisicità, hanno struttura e qualità in mezzo al campo. Molto dipenderà dalla nostra voglia di voler giocare a pallone e dal nostro atteggiamento: dobbiamo tenere conto dell’avversario, ma anche tenere fede alla nostra identità di giocare e di arrivare al gol con le nostre cose. Dionisi? Al di là di lui che caratterizzante per la squadra, è il capitano, è un riferimento, è un leader, è chiaro che se non ci fosse è meglio. Ma la struttura e la rosa è di valore, dovremo essere abili nella gestione, nei contrasti, nelle palle vaganti, nelle seconde palle. Essere reattivi per essere poi noi a gestire la palla”.

“Vincere e continuare a lavorare, per vincere bisogna passare da una costruzione, costruzione di identità di gioco e anche da un punto di vista mentale sopportare questa tensione. In questi mesi sono serviti a tutti per entrare ancora di più nel campionato, c’è tempo per prendere quel tipo di direzione. I numeri? Siamo una delle prime squadre che arriva di più dentro l’area avversaria e non abbiamo numeri tali a gol. Ci piacerebbe lavorare per fare due tiri e tre gol, quando ci riusciremo saremo sulla strada giusta”. 

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