Ternana - Pescara 1-0, Cosmi: "Siamo fuori dai play-off, ora pensiamo alla giornata. Io rassegnato? Devono essere altri ad esserlo, ma dalla vita non dal calcio"
Grande amarezza in casa Pescara dopo la sconfitta di misura del Liberati in casa della Ternana. Lo stop in terra umbra allontana i biancazzurri dalla zona play-off, ed ora l'imperativo per i biancazzurri è quello di non perdere alteriori posizioni per non scivolare nei bassifondi della classifica. Intervistato da Enrico Rocchi per conto dell'emittente radiofonica regionale Radio Parsifal/California Pescara Serse Cosmi ha così commentato l'esito della contesa: “Partita che per 40 minuti abbiamo interpretato bene. Arrivavamo al tiro con facilità, anzi devo fare i complimenti a Brignoli perché è stato molto bravo. I miei ragazzi in quel frangente stavano interpetando molto bene la contesa. Peccato poi per la passeggiata con la mano di Rispoli su Ragusa in area, e successivamente dopo il gol siamo caduti nel nervosismo. Nella ripresa siamo stati non consapevoli del fatto che la Ternana poteva essere messa in difficoltà anche a livello psicologico. Ed invece a livello emotivo abbiamo reso la vita facile a loro. Dagli spalti, dopo la mia espulsione, ho visto rassegnazione da parte dei miei ragazzi. E questo non va bene. I singoli? Non è questo il discorso. Bisogna analizzare nel complesso la prestazione. La sensazione è la squadra che si sia buttata troppo giù rispetto alle difficoltà di questa gara. Come si esce dalla crisi? Ora siamo fuori dai play-off e siamo nel limbo. Più per colpe nostre. Spero che questa situazione ci possa togliere pressione e magari possiamo giocare in maniera più libera. Non parlare di spareggi promozione? In questo momento dobbiamo essere realisti e ritrovarci contro il Novara. E comunque il risultato conseguito con la Ternana non ritengo sia giusto per noi. La mia espulsione? Devo stare attento a tutti, non solo all’arbitro. Intorno alla panchina girano tante persone ora. Se sono rassegnato? Io no. Altre persone devono essere rassegnate. Ma non dal calcio, dalla vita”
