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Eric Lanini: "Annata al di sotto delle aspettative. Sono cresciuto, e l'anno prossimo mi riscatto..."

di Francesco Becciani

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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ai microfoni di tuttob.com è intervenuto Eric Lanini, attaccante di proprietà della Juventus, ma in prestito quest'anno prima al Lanciano e poi al Como. Queste le sue parole in esclusiva:

La tua stagione in una parola.

“È stata una stagione, per quello che mi aspettavo e per quello che penso possano essere le mie potenzialità, al di sotto delle aspettative. Non sono pienamente soddisfatto della mia annata. Sono un giocatore ambizioso e per quelle che penso possano essere le mie qualità, al mio secondo anno di Serie B, mi aspettavo di più e ho raccolto meno di quello che pensavo”. 

L’estate scorse avevi contatti con tante squadre, poi hai scelto Lanciano. È un rimpianto quello di aver scelto Lanciano?

“Per me non lo è. Se non è stato un anno del tutto positivo, sebbene comunque le mie 30 presenze io le abbia fatte, però non lo vedo come un rimpianto. Non penso la squadra possa influire così tanto su come poi gira l’annata di un calciatore. Se un giocatore è realmente forte, è bravo anche ad adattarsi in qualsiasi ambiente, in qualsiasi società con i vari problemi che si possono riscontrare. Quest’anno quando sono andato a Lanciano sono partito bene, già dalle amichevoli pre-stagionali dove ho vinto il premio di miglior giocatore del torneo due volte consecutivamente. Son partito bene anche in campionato, segnando anche alla terza giornata col Trapani, nonostante io sia partito spesso dalla panchina. Non mi è stata data la fiducia di cui avevo bisogno. Sicuramente ci avrò messo del mio, quando le cose non vanno bene sono prima di tutto motivi personali. Anche a Como è andata così. Sono entrato bene, con entusiasmo, cercando di dare sempre il massimo in campo. Ho fatto sempre prestazioni positive. Poi mi hanno messo a fare il quinto di centrocampo, che non avevo mai fatto, e ho cercato di mettere le mie qualità a disposizione anche lì. Presenze da titolare ne ho fatte quasi quanto lo scorso anno. Il mio obiettivo era di impormi in questo campionato, avendo anche una società che mi desse fiducia per poter dimostrare le mie qualità”.

Come mai sei andato via da Lanciano?

“Quando ho scelto Lanciano, nonostante l’interesse di altre società, era perchè avevo visto le buone annate di attaccanti giovani come Monachello e Cerri. Questo mi ha fatto pensare che il Lanciano in attacco puntasse tanto sui giovani. La mia priorità non era l’importanza della squadra, ma trovare una realtà che credesse in me per darmi continuità, che l’anno scorso non ho avuto. Stesso discorso a Como. A gennaio mi sentivo un po’ chiuso, nonostante entrassi quasi sempre in campo, non partivo mai dal primo minuto. Avevo anche in quel caso altre richieste, come ad esempio l’Ascoli.  Appena è arrivata la chiamata del Como, è stata la Juve a propormelo, ho sentito subito il direttore e c’era un progetto che poteva anche esaltare le mie caratteristiche tecnicamente e dove potessi mettere in mostra tutte le mie qualità. Già dalle prime partite penso di aver fatto bene, dimostrando sempre impegno, ma anche li ci sono stati vari discorsi per i quali non ho avuto continuità da titolare”.

In cosa ti senti di essere migliorato?

“Questa stagione mi è servita. Le stagioni dove vinci, fai bene e segni servono all’autostima, e aiutano per un certo tipo di crescita. Un calciatore può incontrare degli anni dove le cose non girano bene. Mi è servito per continuare a lavorare duro per me stesso, quando magari le scelte del mister o della società non vanno come credi. Ho preso da quest’anno l’insegnamento di non mollare mai. Mi ha rafforzato molto dal punto di vista mentale e caratteriale fare una stagione dove le cose per me personalmente non sono andate bene”.

Futuro, cosa ci dobbiamo aspettare quest’estate?

“Mi sento sereno. Non ho ansie rispetto a quanto accaduto quest’anno. L’annata è stata negativa per il giocatore che penso di essere e per quello che ho dimostrato anche a livello numerico. Sul piano delle prestazioni penso di averle sempre fatte da subentrato e da titolare. Sono soddisfatto di quanto ho dimostrato quando chiamato in causa, non sono soddisfatto dei miei numeri perchè sono riuscito a segnare poco, perchè secondo me potevo fare di più di quel che ho raccolto. Sono sereno perchè conosco le mie potenzialità e le mie qualità. L’anno prossimo sarò pronto a testa bassa. Parlerò con la Juve adesso che tornerò a Torino. Sono sicuro che il prossimo anno avrò un’altra occasione e io dovrò fare di più rispetto a quest’anno. Io ho ancora un contratto di due anni con la Juventus che ha fiducia nei miei confronti. Sono convinto che la prossima sarà una stagione di riscatto. Riuscirò a far bene e a trovare una piazza che sia adatta per me”.

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