Frosinone, Longo: "Continuiamo su questa via maestra"

© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

La conferenza stampa di Moreno Longo è fissata appena dopo la prima colazione. Allenamento e partenza per Chiavari incombono. In caso di trasferte, il giovedi è solitamente il giorno deputato agli incontri col tecnico, stavolta cambia solo l’orario. E per un Frosinone che corre verso la finale Champions della serie B bisogna per forza di cose essere comprensivi.

Mister ci può dire chi verrà a Chiavari tra i disponibili?

«Partiremo tutti, infortunati compresi. Mi spiego meglio: al momento gli infortunati sono Daniel Ciofani, Crivello e Soddimo mentre tutti gli altri in dubbio proveremo a recuperarli. Abbiamo due giorni di allenamento, vediamo di arrivare alla fine dell’allenamento di domani con le idee chiare. Quando parlo di dubbi mi riferisco a Matteo Ciofani e Maiello che verranno valutati fino all’ultimo giorno».

Questa volta, rispetto alla preparazione delle partite con Brescia e Carpi, ha avuto più tempo per lavorare e preparare la gara. Avrebbe potuto fare qualcosa di più oppure è soddisfatto di questi primi 4 giorni di allenamento?

«Siamo soddisfatti perché abbiamo lavorato come dovevamo lavorare. E’ stata una settimana nella quale non solo abbiamo migliorato la condizione e qualche aspetto tecnico-tattico ma, visto anche il tour de force da cui si arrivava, anche di recuperare qualche energia mentale. Anche gli altri però hanno potuto sfruttare questo momento, non solo noi. E lo hanno fatto anche con il cambio di allenatore che porterà novità all’interno della loro squadra».

Questa partita esula un po’ dal significato di una ultima partita di campionato fuori casa. E’ come se fosse una partita di Coppa ad eliminazione diretta. Vincere sabato significherebbe giocarsi tutto con il Foggia…

«Questa settimana ho letto parecchie cose, ho letto parecchi titoli di giornali, ho sentito diverse interpretazioni: per noi non cambia nulla. Da quella che era l’importanza della partita di Brescia a quella col Carpi, eravamo sempre obbligati sempre a vincere. Anche qualora il Parma non avesse perso saremmo dovuti andare a Chiavari comunque a vincere. L’unica cosa che cambia, e che non è di poco conto, è il fatto che vincendo il nostro destino è ancora nelle nostre mani. Ma nella testa non cambia nulla».

Si va per vincere ovviamente. E cosa deve fare il Frosinone per incassare i tre punti?  E’ pronta dal punto di vista mentale e della condizione fisica?

«La squadra deve essere brava a continuare sulla via maestra, la via che ha intrapreso nell’ultimo periodo nel quale ha dimostrato maturità, compattezza e che l’ha portata ad ottenere due grandi risultati che l’hanno portata a riagguantare il secondo posto. Quindi non deve cambiare di una  virgola quello che abbiamo fatto finora perché sappiamo che Chiavari sarà una partita molto delicata. La squadra deve mettere testa, cuore e gambe».

Il loro cambio di allenatore porterà delle novità: tutte le gerarchie sono state azzerate. Questo comporta per il Frosinone delle difficoltà?

«Io credo che il cambio di allenatore porti sempre qualcosa, in positivo o in negativo. Troveremo una squadra che si giocherà una carta fondamentale per due obiettivi diversi. Ma le motivazioni che hanno loro dovranno essere inferiori alle nostre. In termini calcistici bisogna andare a vincere i duelli sul campo per vincere la partita. Sotto il profilo tattico sarà un’incognita. Noi ci aspettiamo un cambiamento e siamo pronti ad ovviare ad un possibile cambio tattico dell’Entella».

Tra i tanti motivi della vittoria sul Carpi il fatto di aver tenuto 3’ e mezzo la palla all’altezza della loro bandierina. Sono queste piccole cose che indicano il livello di attenzione cambiato, cresciuto?

«Credo che questo possa essere un aspetto. Adesso bisognerà essere bravi a portare questi dettagli in ogni partita. Quello è stato un bel segnale, però quell’attenzione è giusto portarla a Chiavari perché può fare la differenza».

Capitolo tifosi, una buona parte della tifoseria non vi abbandona e sarà al vostro fianco…

«Credo che il loro apporto sia fondamentale. Averli al nostro seguito numerosi, ci potrebbe far sentire meno in trasferta».

Sempre avanti con il 4-2-3-1 o sta studiando qualcosa di diverso?

«Quella è la base su cui abbiamo lavorato. Ma non ci fossilizziamo sul 4-2-3-1 perché è giusto lavorare su più di una idea. Formazione? Con due allenamenti è tutto in movimento. La differenza sarà l’atteggiamento, ripeto che le scelte sono tutte aperte».

Come sta vivendo questi giorni dal punto di vista emozionale?

«Molto tranquilla, aumentare l’ansia potrebbe solo avere un effetto contrario. La posta in palio è altissima, ma dobbiamo imparare a rimanere equilibrati e lucidi»