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Paleari: “Sogno la A col Cittadella. Mi voleva il Torino. Carnesecchi gran talento. Quella volta con Ibra sul pullman del Milan...”

di Christian Pravatà

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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il portiere del Cittadella Alberto Paleari si è raccontato in una lunga intervista sul canale Instagram del noto giornalista Nicolò Schira. Ecco le dichiarazioni più interessanti del numero uno di Giussano.

SOCIAL - "Amo Instagram ma con Valerio Filippi ho creato WannabePro su YouTube per interfacciarmi con i tanti ragazzini che sognano di fare il portiere. L'obiettivo è quello di interfacciarmi con loro, mettendo a disposizione la mia esperienza per allenamenti e esercizi. Lo facciamo anche su Telegram".

IDOLO - "Gigi Buffon sicuramente, anche se mi avevano paragonato a Pagliuca. Sono finito in porta un po' per gioco: giocavo terzino destro il primo anno. In Seregno-Visnova si fa male il portiere, così non avendo un secondo il mister chiede chi se la sentiva di andare porta, sono andato io e ho fatto tante parate. Pensa che a fine gara l'arbitro mi ha detto sembri Pagliuca. Da lì è stato amore assolto per la porta".

SCUDETTO - "Mi hanno regalato lo scudetto 2011, ero il quarto portiere (ride, ndr). Sono stati molto gentili a inserirmi nel palmares i dirigenti del Milan. Una emozione indescrivibile a 18 anni fa parte di quel gruppo, allenarsi insieme a così tanti campioni. Amelia ci dava tante indicazioni dal punto di vista tecnico a noi giovani portieri. Van Bommel era di una umiltà pazzesca". 

IBRAHIMOVIC - "Tutti mi chiedevano se era stronzo come veniva dipinto dai media. Invece è un ragazzo super generoso, un grande leader di uno spessore caratteriale incredibile. Sul pulmann per la gara di Catania ho rubato il posto a Zlatan. Era la mia prima volta e mi ero seduto senza sapere che fosse il suo posto. Ibra si era un po' arrabbiato e scherzando mi disse che potevo restare se avesse segnato a Catania, sennò le avrei prese. Alla fine abbiamo vinto 2-0 con gol di Ibra e Robinho e mi sono salvato...(risata, ndr)".

COMPAGNO PIÙ FORTE - "Merkel era veramente forte, faceva la differenza in Primavera. In quel momento andava a duemila. Simone Verdi che calciava le punizioni con entrambi i piedi indifferentemente".

AVVERSARIO PIÙ TOSTO - "Io guardo molto le statistiche. Contro di me Ardemagni e Djuric sono due cecchini. Mi hanno fatto 5 gol in 5 partite".

TORINO - "Sono stato molto vicino al Toro l'estate scorsa. Le ultime cose non dipendevano da me, ma dai club. Mi sarebbe piaciuto salire in A, vorrei riuscirci con il Cittadella". 

LECCE - "Ho letto anche io queste voci, qualche fondo di verità c'era ma non è stata una trattativa concreta come il Torino".

FINALE PLAYOFF- "Abbiamo toccato il cielo con un dito, arrivando a un pelo dalla Serie A quando tutti ci davano a inizio anno come squadra che si sarebbe salvata a fatica. Peccato non essere riusciti a salire in Serie A, ci ho messo mesi a metabolizzare la delusione della finale playoff. Fa ancora male parlarne. Sono riuscito ad accettarla solo a settembre".

SERIE D - "Dopo la Primavera il Milan non mi ha fatto il contratto e così riparto dai Dilettanti. Sono andato al Pontisola e mi sono iscritto all'Università, facoltà di Scienze motorie. Volevo costruirmi un futuro nel caso in cui le cose col calcio fossero andate male. In cuor mio speravo di poter risalire, ma comunque sapevo tutte le difficoltà dei dilettanti. Mi sono rimboccato le maniche con tanta fame e voglia di risalire. Quell'anno arriviamo secondi con la miglior difesa e così arriva una chiamata dalla Lega Pro, quella della Tritium".

LAUREA - "Pur tornando a giocare in categorie importanti sono riuscito a finire gli studi universitari. Mi sono laureato in Scienze Motorie, voto 104 con una tesi speciale (“Il calciatore di serie B: analisi e modelli di consumo”, n.d.r.). L’ho fatta su quello che è lo status symbol dell’essere calciatore, tramite un questionario che ho sottoposto a ben 288 giocatori. Ci ho messo due mesi a recuperare tutti i pareri: chiedevo a tutti quali fossero i consumi quotidiani, con altre richieste tipo la macchina che hanno o l’orologio che portano".

TRITIUM - "Ci salvammo ai playout con il Portogruaro. Peccato che in estate la società fallì: ero con Pippo Corti a Kazan alle Universiadi e dall'oggi al domani ci trovammo a piedi senza squadra. Al ritorno di Italia andai a Novarello per allenarmi con gli svincolati dell'AIC".

VIRTUS VECOMP - "Firmai con loro il 30 agosto 2013, il giorno dopo il mio compleanno dopo una settimana di provini. Abitavo con altri ragazzi: un gruppo vero reduce dalla vittoria della D con tantissimo cuore. Abbiamo legato tanto e quell'anno fu una stagione importante per me".

FRESCO - "Gigi è un personaggio speciale. Ci faceva fare di tutto per farci stare insieme e creare gruppo: lavoravamo al suo ristorante e la mattina andavamo a fare volantinaggio".

JURIC - "L'ho avuto a Mantova per sei mesi. Non mi ha fatto giocare. Motivo? Vorrei saperlo anche io, non mi ha mai dato una spiegazione. Non riuscivo a capire il perché e così a gennaio ho scelto di andare alla Giana".

TALENTO PERDUTO - "Luca Pompilio, mancino fortissimo. Abbiamo giocato insieme alla Vecomp, vedeva l'azione e le giocate prima degli altri. Avrebbe meritato un'altra carriera...".

GIANA - "Un anno e mezzo splendido in cui sono maturato e ho fatto il salto di qualità definitivo, è stata la svolta della mia carriera. Mi ha fatto credere in me stesso dopo i sei mesi difficili di Mantova. Non ha magari il blasone di piazze storiche, ma ho trovato pochi club seri e organizzati con la Giana. Il presidente Bamonte in questi anni ha fatto grandi cose: c'è un centro sportivo all'avanguardia, c'è tutto per lavorare bene". 

CARNESECCHI - "Mi piace molto, ci siamo allenando insieme e verrà fuori. Ha caratteristiche importanti. Ci siamo anche allenando insieme con Alex Frustaci".

CESARE ALBÈ - "Il mister riusciva a tenere benissimo il gruppo e a mediare tra il presidente e la squadra. Bamonte è un po' fumantino e Cesare riusciva a gestirlo dopo ogni pareggio o sconfitta".

KOUAMÈ- "Chris è veramente forte. Ha un passo importante, una velocità che spacca le difese. Sta facendo grandissime cose dopo l'esplosione qui a Cittadella. Gli auguro il massimo".

HOBBY - "Non ho mai avuto la PlayStation, guardo serie TV a manetta : ho appena finito Power e la Casa di Carta. Consiglio anche The English Game per gli appassionati di calcio".

COMPAGNO PIÙ PAZZO - "Mi ha sempre fatto morir dal ridere Manuel Pascali. Ha portato dalla Scozia scherzi e divertimento".

OBIETTIVI - "Appena e se ripartirà il campionato vogliamo arrivare più in alto possibile. Serie A? Siamo a 6 punti dal secondo posto, perciò vale la pena crederci e provarci". 

PARATA PIÙ BELLA - "Scelgo anche per l'importanza quella su Ricci a Benevento nella semifinale playoff dell'anno scorso. È stata una parata di stinco sullo 0-0 e sulla ripartenza Diaw ha segnato aprendo le marcature del 3-0 finale".

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