Pescara, Sebastiani: "Pronto a farmi da parte. Mercato da 6. Machin? Mica è partito Zidane..."
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Un campionato altalenante, un mercato invernale deludente e un clima di aperta contestazione. Raggiunto da Il Centro, Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, risponde alle critiche dei tifosi di fede biancazzurra. Questo un estratto dell'intervista:
Presidente Sebastiani, il Pescara esce ridimensionato dal calciomercato invernale?
«No, assolutamente. Non siamo meno forti di prima, anzi...»
Però è andato via un giocatore importante come Machìn.
«Mica stiamo parlando di Zidane. Abbiamo giocatori in grado di sostituire tranquillamente Machìn e non dimentichiamoci che sono arrivati due elementi forti come Pucciarelli e Clemenza. Io sono soddisfatto del mercato, anche se non abbiamo messo la ciliegina sulla torta che poteva essere l’ingaggio di un centravanti di razza».
Perché il bomber non è arrivato?
«Volevamo prendere una punta in grado di farci fare il salto di qualità, ma non è andata bene. Ingaggiare un centravanti giusto per averlo in più numericamente non sarebbe servito a nulla. Ci abbiamo provato, fidatevi, fino alla fine».
Iemmello e Melchiorri quanto sono stati vicini al Pescara?
«Tanto, perché per entrambi abbiamo fatto delle offerte concrete. Il Perugia, però, non ha voluto sentire ragioni. Per Iemmello abbiamo offerto 300mila euro cash, più 300 di bonus e il 10% sull’eventuale plusvalenza in caso di riscatto. Un'offerta simile è stata formulata anche per Melchiorri».
Un voto al mercato?
«Una sufficienza, un 6 va bene».
La cessione di Machìn dal Parma al Monza, quanto frutterà al Pescara?
«In primis tengo a precisare che non è vero che il Pescara ha il 20% sull’operazione. Prenderemo il 10% sulla plusvalenza che il Parma farà su Machìn, cioè 200mila euro da incassare tra due anni. Non mi sarei esposto in questo modo per una cifra così bassa».
Perchè allora Machìn è andato al Monza?
«Gli hanno offerto 5 anni di contratto a 500mila euro stagione. A quel punto Machìn è andato al Monza, senza nemmeno l’autorizzazione del Pescara. Tengo a dirla questa cosa. Ho parlato anche con Galliani (l’amministratore delegato del Monza, ndr) e gli ho chiesto il favore di lasciarcelo fino a giugno, ma non ha voluto sentire ragioni».
Le ha dato fastidio vedere uno striscione contro di lei esposto all’esterno dello stadio Adriatico?
«Non mi interessa e non mi tocca. Da parte mia c’è solo indifferenza».
Perché la contestano?
«Non so. Forse perché la squadra ha 29 punti e lotta per andare ai play off? Contestare perché è andato via Machìn o perché non è arrivata una punta? Questa cosa mi dispiace».
Sembra però una questione personale contro di lei.
«Perché, forse, dico sempre la verità. Ci metto la faccia e non ho mezzi misure. Non sono un ruffiano e non lo sono mai stato».
Andrà avanti lo stesso, nonostante sia inviso a tanti tifosi?
«Appena avrò la possibilità di lasciare lo farò. Quando arriveranno persone serie e affidabili andrò via».
Gli obiettivi rimangono invariati rispetto a prima del mercato?
«L’obiettivo play off è alla portata senza problemi».
Quanto spende il Pescara in questo campionato?
«Circa 12 milioni, di cui quasi 8 di stipendi, senza contare gli eventuali bonus. Spendiamo 12 milioni e ne prendiamo 6 di contributi. Se c’è qualcuno che ogni anno vuole mettere 6 milioni di euro al posto nostro, ci facciamo da parte. Senza problemi. Si dice sempre che Sebastiani ci guadagna con il Pescara, ma finora mai nessuno si è fatto avanti. Come mai?...".
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